Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2013

cuni erroneamente affermano, non termina affatto con il tredi- cesimo b’aqtun , (periodo di 1.872.000 giorni), ma prosegue, ipoteticamente fino all’infinito. Esiste per esempio una data scolpita nel tempio delle Iscri- zioni di Palenque, Messico, che daterebbe il 13 Ottobre 4.772 d.C., così come esistono date an- tecedenti al b’aqtun 1 di questa era, come per esempio indicato in Quiriguá, Guatemala, dove tra le tante date si può individuare l’8.238 a.C. TERMINA UN’ERA Perché dunque tanto clamore ri- spetto al tredicesimo b’aqtun e alla data del 21 dicembre 2012? La data (4 Ajpu / 3 Kank’in , se- condo il calendario della Cuenta Larga ) viene indicata in differenti steli di svariati siti archeologici del Guatemala e del Messico, semplicemente come fine di un’era, venendo maliziosamente strumentalizzata come data della fine del mondo. Infatti, seppur considerando che i b’aq- tunes arrivano fino a 20 for- mando un piktun , è doveroso ri- cordare che secondo i Maya ogni 13 di essi si concluderebbe un ciclo completo, corrispondente a un'era del mondo, e questo pas- saggio sarebbe segnato normal- mente da un sostanziale cam- biamento, preceduto da eventi più o meno significativi. In que- sto caso si tratterebbe propria- mente della chiusura del terzo ciclo dall’inizio della creazione che, stabilendo un parallelismo con il calendario Gregoriano, an- drebbe dal 6 Settembre 3.114 a.C. (inizio del nuovo ciclo, con il primo giorno del primo b’aqtun ), al 21 dicembre 2012 d.C., ultimo giorno dell’attuale b’aqtun , ap- punto il tredicesimo, iniziato nel 1.618. Inoltre, secondo vari studi compiuti in Guatemala da antro- pologi e Ajq’ijab , la data indiche- rebbe sia la fine dell’era prece- dente che l’inizio della nuova, in- dicando infatti il giorno 0 (zero) - concetto non contemplato nel calendario gregoriano - del nuovo ciclo. Evidenziamo che in nessun caso si parla di fine del mondo, ma di alcuni eventuali cambiamenti importanti. Altri citano erroneamente il Chi- lam Balam (uno dei pochi testi profetici maya salvatisi dalla fu- ria colonizzatrice), il quale però descriverebbe alcune catastrofi durante il 13 k’atun Ajaw (e non 13 b’aqtun !). Per approfondi- mento, secondo la nomenclatura della tavola degli Ajpú , definita dal missionario Diego de Landa nel libro «Relaciones de las co- sas de Yucatán» agli inizi dell’e- poca coloniale, il 13 k’atun Ajaw si sarebbe concluso il 2 novem- bre 1.539. Quale catastrofe peg- giore, per i Maya, della conquista spagnola? Attualmente, secondo la suddetta tavola staremmo tra l’altro vivendo il b’aqtun 6, in nu- mero cardinale, che sarebbe il GENNAIO-FEBBRAIO 2013 MC 53 MC ARTICOLI zione e il funzionamento), per cui le energie che governano i corpi stellari devono trovare il loro ri- scontro negli eventi terrestri. Il b'aqtun è un periodo di tempo riferito a uno di questi calendari, nella fattispecie quello denomi- nato della Cuenta Larga , ovvero il calendario che stabilisce il computo di tempi estremamente lunghi e che sarebbe vigente, senza interruzioni, dai tempi della Creazione (originatasi, come indicato nella stele 1 di Cobá, Messico, milioni di anni fa). Per l’esattezza il b'aqtun è un multiplo di 20 (numero sacro per i Maya, corrispondente al ci- clo minimo del calendario Chol- q'ij , che regge il susseguirsi delle energie umane) secondo questo semplice schema: -1 giorno è detto kin , - 20 kines fanno un winaq (20 giorni), - 18 winales sono un tun (che si- gnifica «pietra»: 360 giorni), - 20 tunes corrispondono a un k'atun (7.200 giorni), - 20 k'atunes un b'aqtun (144.000 giorni), - 20 b’aqtunes un piktun (2.880.000 giorni). E così via... La prima osservazione è che il calendario maya, così come al- © Archivio CISV

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