Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2013

OSSIER 42 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2013 Q ual è la sua opinione sulle Primavere arabe e sugli attuali scenari mediorientali? «Credo che il popolo arabo sia veramente il protago- nista delle Primavere, e non gli Usa o altri paesi stra- nieri. Nel mondo arabo stavamo aspettando questo momento da anni. Quando gli arabi hanno potuto esprimersi e decidere liberamente lo hanno fatto. Tuttavia, gli Usa sono entrati in questi sviluppi regio- nali per aggiustarli, indirizzarli secondo i loro inte- ressi. Noi riteniamo positive le rivoluzioni arabe e chiediamo di rispettare le volontà popolari. È possi- bile che ci siano stati degli errori qua e là, ma il con- testo strategico è positivo. Noi crediamo che quella attuale sia un’era di tran- sizione. Il risultato che vediamo oggi non è quello de- finitivo. Dobbiamo aspettare. Nel medio termine ci sono molte richieste in campo, tra cui libertà e demo- crazia. Nel lungo termine ci sono questioni basilari come quella palestinese. Ora, il popolo sta affron- tando i dittatori arabi, e lo fanno per molte ragioni, tra cui la strategia politica di queste dittature (noto- riamente vicine agli Usa e sostenitrici di Israele) ri- guardo alla Palestina. Gli arabi si vergognano di ciò. Forse qualche movimento arabo ha tattiche speciali: non stanno parlando e non si stanno comportando in modo franco, forse perché questo è un periodo di transizione, ma non si può sfuggire dall’affrontare la questione palestinese. Il movimento islamico presto si troverà a scontrarsi con gli Usa proprio sulla causa palestinese». La questione siriana si sta rivelando sempre di più come un punto di svolta, e di rottura, nel mondo arabo e islamico. Cosa ne pensa? «Crediamo che quella siriana sia differente dalle al- tre Primavere arabe. Bashar el-Assad non è Muba- rak o altri dittatori. Lui rappresenta la maggior parte della popolazione siriana. Ed è il principale so- stenitore della resistenza libanese e palestinese. La Siria ha la posizione più importante sulla questione israelo-palestinese. Noi, come Hezbollah, sosteniamo la necessità di portare avanti delle riforme, ma in modo pacifico. Tali riforme non dovranno creare di- © Manoocher Deghati / IRIN LIBANO: LA POSIZIONE DI HEZBOLLAH NÉ PAESI STRANIERI, NÉ TERRORISTI DI A NGELA L ANO Ali Fayyad è parlamentare libanese e membro della direzione di Hezbollah. Con lui abbiamo parlato di «Primavere arabe», questione palestinese, conflitto siriano e Iran. Opinioni molto diverse da quelle divulgate dai media tradizionali.

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