Missioni Consolata - Ottobre 2012

MC CONCILIO E MISSIONE UN CONCILIO DA ATTUARE D I L UCA R OLANDI A cinquant’anni dalla sua conclusione il Concilio Vaticano II è sempre attuale, la sua lezione, le sue proposte e scelte di fondo straordinariamente moderne. È invece lenta e ancora lontana da un compimento armonico la sua reale ricezione. IL CONCILIO VISTO DA UN LAICO E GIORNALISTA I l Concilio fu universale perché cattolico, ecume- nico perché «di e per» il mondo intero, storico perché seconda fase, nuova, di un percorso ini- ziato nei decenni precedenti. Di esso i tratti che vorrei sottolineare sono: il suo carattere comu- nionale sotteso alla priorità data al popolo di Dio prima che a ogni organizzazione gerarchica; l’indole peregrinante ed escatologica nella sua incarnazione nel tempo e nella storia, che porta alla dismissione di ogni trionfalismo a favore di una compiuta e compar- tita sinodalità; la vocazione alla santità che è comune a tutto intero il popolo di Dio. È un’elencazione parziale di alcuni dei temi innovatori. E se oltre alla Lumen gentium ci si apre agli altri docu- menti del Concilio, questi e altri motivi si trvano intrec- ciati nel segno dell’epifania della chiesa che è l’azione li- turgica ( Sacrosanctum concilium ) o della Parola di Dio ( Dei Verbum ) che è fondamento ecclesiale, o ancora della solidarietà simpatetica che lega chiesa e mondo ( Gaudium et spes ). Per non parlare dell’ecumenismo ( Unitatis redintegratio ), delle religioni non cristiane ( Nostra aetate ), della libertà religiosa ( Dignitatis hu- manae ), della missione ( Ad gentes ), dell’apostolato dei laici ( Apostolicam actuositatem ) e così via. Il Concilio non ha sciolto tutti i nodi. Basta pensare ai tre problemi che Paolo VI avocò a sé: la regolamenta- zione delle nascite, l’ammissione delle donne al mini- stero sacerdotale e il celibato dei preti. Sono problemi che hanno avuto una accelerazione impetuosa negli ultimi due decenni e hanno ricevuto risposte parziali e in varia misura restano dunque aperti. C’è un passaggio nel discorso di chiusura del Concilio di Paolo VI che riporto integralmente perché consi- dero di grande profezia e attualità: «Qual è il valore religioso del nostro Concilio? […] L’umanesimo laico profano alla fine è apparso nella sua terribile statura ed ha, in un certo senso, sfidato il Concilio. La reli- gione del Dio che si è fatto uomo s’è incontrata con la religione (perché tale è) dell’uomo che si fa Dio. Che cosa è avvenuto? Uno scontro, una lotta, un anatema? © Associated Press

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