Missioni Consolata - Maggio 2011

20 MC MAGGIO 2011 cinque ministeri e le previsioni sono di un taglio di 500.000 im- piegati statali entro la fine del- l’anno. Mentre in altri paesi si parlerebbe di 500.000 disoccu- pati, a Cuba si preferisce chia- marli «lavoratori disponibili». Raul Castro in un discorso al par- lamento Cubano (Anpp, Assem- blea Nacional por el Poder Popu- lar ) il primo agosto 2010 aveva annunciato l’espansione dell’e- sercizio del lavoro in proprio e la sua utilizzazione come un’ulte- riore alternativa occupazionale per i lavoratori in esubero, elimi- nando una serie di divieti vigenti per la concessione di nuove li- cenze e per la commercializza- zione di determinate produzioni, rendendo più flessibile la contrat- tazione di forza lavoro. Il 18 di- L o aveva detto Fidel Castro oltre dieci anni fa: rivolu- zione è capire il momento storico, è cambiare tutto quello che deve essere cam- biato. E oggi a Cuba siamo in piena rivoluzione. Si sta deli- neando un sistema misto, dove il ruolo dello stato andrà riducen- dosi e l’iniziativa privata acqui- sirà maggiore spazio, ma garan- tendo la supremazia della piani- ficazione rispetto al mercato. Per quanto si vogliano addolcire le definizioni, il processo pre- vede, tra l’altro, l’incorpora- mento al settore privato nei prossimi cinque anni di 1,8 mi- lioni di lavoratori. Il governo di Cuba, lo scorso gennaio, ha già avviato una revisione dell’orga- nico del personale pubblico in REPORTAGE DALL’ISOLA CHE STA CAMBIANDO DI ERMINA MARTINI D ALL ’A VANA CUBA VERSO LA NUOVA REVOLUCIÓN Per salvare il socialismo cubano occorre un cambiamento. Aperture verso libertà imprenditoriale e agricoltura famigliare saranno elementi importanti. Intanto 500mila impiegati pubblici saranno in eccesso. E dovranno riconvertirsi nei «nuovi» lavori.

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