Missioni Consolata - Maggio 2011

radio pubblica nazionale, che ha dalla sua tutte le infrastrutture nel paese. «Noi ci siamo lanciati in una ri- flessione per un piano manage- riale che ci permetta, progressi- vamente una raccolta di fondi che possa coprire il funziona- mento. Abbiamo un piano stra- tegico e uno operativo». Marco Bello Per approfondimenti su Radio as- sociative e comunitarie nel mondo si veda dossier MC settembre 2009. MC ARTICOLI # A sinistra: Vincent Nkeshimana direttore di Radio Isanganiro. A destra: Pierre Nkurunziza, presidente della Repubblica. Sotto: volti e scene di vita burundesi. dell’agenzia NetPress , è in car- cere da metà luglio per aver messo in dubbio le capacità delle forze di sicurezza del paese di difendere i cittadini da attacchi terroristi. Accusato di «tradimento», capo di accusa applicabile, secondo diritto bu- rundese, solo durante lo stato di guerra, è considerato da Amne- sty International un detenuto d’opinione. Allo stesso tempo anche un giornalista della Radio pubblica africana è dietro le sbarre. «Ora abbiamo una rela- tiva libertà di espressione, ma questo ci mette in difficoltà ri- spetto a certi agenti del potere. Loro, penso, hanno un’interpre- tazione diversa di quello che deve essere l’obiettivo del gior- nalismo». E fa un confronto con i paesi limitrofi: «Rispetto al Rwanda e alla Repubblica de- mocratica del Congo, il Burundi è un paradiso in termini di li- bertà di espressione. Ma il pro- blema è l’influenza che i nostri dirigenti subiscono: credono che i metodi dei vicini siano i migliori e quindi sono tentati di fare come loro». La Radio Isanganiro collabora con le tre radio comunitarie presenti nel paese. Queste sono molto radicate nel loro territorio (sono una a Ngozi, Nord, una a Gitega, centro e la terza a Makamba, nel Sud). Sviluppano programmi comuni nei quali Isanganiro beneficia del giorna- lismo di prossimità, mentre le radio comunitarie ricevono for- mazione e competenze per la produzione e gestione del- l’informazione. Oggi le maggiori difficoltà sono economiche. «È dura mante- nersi finanziariamente, perché i costi in Burundi sono elevati, e se non ci fossero stati aiuti esterni di finanziatori, le radio private qui non sarebbero mai nate. Il mercato della pubblicità è molto ridotto: nel migliore dei casi, non copre il 20-25% del budget . Se non ci sono aiuti esterni diventa impossibile mandare in giro le équipe». Uno studio dell’istituto Panos di Parigi del 2008, confermato nel 2010, riporta la Radio Isanga- niro come la seconda più ascol- tata in Burundi, subito dopo la

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