Missioni Consolata - Dicembre 2010

parso e continua ancora oggi, con attività di sensibilizzazione a sostenere i progetti dell’Uwawa- ru e altre opere della parrocchia di Kibiti ( vedi M.C. maggio 2008 ). All’inizio del 2003, tre mesi dopo la morte del missionario, l’Unio- ne ottenne il riconoscimento uf- ficiale del governo tanzaniano. L’anno seguente, nel mese di novembre fu organizzato un in- contro per riflettere insieme su un’iniziativa comune a beneficio dei membri dell’Unione e della popolazione locale. Così fu deci- so un progetto per lo sviluppo dell’agricoltura; progetto avvia- to e continuato grazie al soste- gno degli amici marchigiani che hanno coinvolto anche l’Iscos Marche (Istituto sindacale per la cooperazione e lo sviluppo). SICUREZZA ALIMENTARE E LOTTA ALLA MALARIA Nel 2009 mi trovavo proprio a Kibiti, e là incontrai Vincenzo Russo, un esponente dell’Iscos Marche, e Ilaria Bracchetti, in- caricata di accompagnare l’U- wawaru e lo svolgimento del progetto di agricoltura. Mi entu- siasmò da subito il progetto che l’Iscos Marche aveva pensato di realizzare per lo sviluppo agri- colo e la lotta alla malaria nel distretto del Rufiji. È un’opera grandiosa che mira a costituire una vera e propria cooperativa agricola. La somma stanziata è di 360 mila euro, co-finanziata dalla Regione Marche, Provincia di Macerata, Pensionati Cisl Marche e Iscos Marche. «Il progetto - mi spiegò Vincen- zo Russo - si concentra all’inter- no dei due sottodistretti di Kibiti, con 78.384 abitanti, e di Ikwiriri, con 25.339 abitanti. È una zona dove non ci sono infrastrutture, è difficile trovare acqua potabile e la situazione sanitaria è allar- mante. Gli obiettivi del progetto sono essenzialmente due: il pri- mo è la riduzione della povertà, attraverso lo sviluppo della pro- duttività agricola della zona, la commercializzazione delle pro- duzioni locali e l’aumento dei redditi delle famiglie dei due sottodistretti; il secondo, altret- tanto fondamentale, è il miglio- ramento dello stato di salute della popolazione, contrastando l’incidenza della malaria». I partner del progetto sono i membri dell’Uwawaru, con le relative famiglie. È l’associazio- ne che gestisce in prima perso- na gran parte delle attività; il di- stretto del Rufiji assicura il sup- porto istituzionale al progetto, tramite agronomi, uffici sanitari, locali e amministrativi; la dioce- si di Dar es Salaam, che già ge- stisce i due dispensari della zo- na, garantisce credibilità e fidu- cia nell’intervento. Vincenzo continuò a snocciolare le principali attività legate al progetto: realizzazione di una campagna formativa finalizzata a migliorare le conoscenze agronomiche e gestionali degli agricoltori dei due sottodistretti; formazione e supporto di un’as- sociazione promuovente l’agri- coltura meccanizzata; creazione di punti d’accesso alla fornitura di materiali e strumenti agricoli TANZANIA # Interno di una casa nella zona di Kibiti. # Pagina accanto, scena di vita quotidiana nel villaggio di Kibiti e incontro tra gli anziani della comunità.

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