Missioni Consolata - Febbraio 2009

giustizia nelle relazioni nazionali e internazionali. Si è parlato poi di in- culturazione che, esprimendosi in modo preponderante nella liturgia, diventa un mezzo fondamentale di evangelizzazione, specialmente in Asia, dove i seguaci di diverse reli- gioni sono così attirati dal culto, dal- le festività religiose e dalle devozio- ni popolari. L’inculturazione, inoltre, è strumento chiave nella formazione degli evangelizzatori laici, chiamati per primi alla trasformazione della società, infondendo il vangelo nella mentalità, nei costumi, nelle leggi e nelle strutture del mondo secolare nel quale vivono. (Asia News) KENYA PULCI PENETRANTI S tanley Kamau è un kikuyu di 39 anni. Vissuto in povertà, ha potu- to laurearsi in economia e commer- cio in India grazie all’aiuto di bene- fattori della sua parrocchia. Nel suo villaggio ha iniziato un’attività che gli procurava un buon guadagno che decise di condividere in parte con i suoi lavoratori. Ogni anno, a Natale, organizzava una festa nella quale offriva un regalo ad ogni di- pendente per celebrare il Natale con la propria famiglia. Avendo no- tato che diversi lavoratori mancava- no, gli fu detto che erano infetti da pulci penetranti che avevano distrut- to le dita dei loro piedi, rendendo difficile e anche impossibile il cam- minare. Kamau iniziò a visitare que- ste persone, e con l’aiuto di infer- miere anche a curarle. Un’inchiesta fatta da universitari della parrocchia appurò che le persone infette erano 1380. E questo solo nel suo villag- gio. Quante migliaia erano infette nei villaggi vicini? La sua campagna contro la pulce penetrante aumentò di personale, sia volontario, che pa- gato e si sparse velocemente in va- rie province del Kenya. Prima di Na- tale fu chiesto a Kamau da alcuni giornalisti se questa campagna a- vesse eliminato la festa natalizia, ed egli rispose: «Assolutamente no! La festa natalizia dà il tono e lo spirito alla campagna per lo sterminio del- la pulce penetrante. Senza lo spirito del Natale, la campagna si ridurreb- be ad un business senz’anima, sen- za afflato spirituale, senza amore. Vogliamo continuare a lavorare non per amore del denaro, ma delle per- sone ammalate. E questo è possibile solo se chi lavora, come volontario o come salariato, prova amore per il prossimo». (Ismico) MC FEBBRAIO 2009 9 tas in questa fase si aggira intorno ai 550.000 euro e la sua esecuzio- ne proseguirà nei prossimi dodici mesi. (Zenit) ASIA LUCI E OMBRE DELLA CHIESA I l Consiglio per l'Asia della segrete- ria del Sinodo dei vescovi, nell’a- nalisi compiuta nel corso della sua 12ma riunione, tenutasi in Vaticano nel mese di dicembre, ha messo in evidenza che in Asia crescono le vo- cazioni ed aumenta lo spirito missio- nario, l’evangelizzazione progredi- sce insieme con la promozione uma- na, ma ci sono «sfide come il dialogo con altre grandi religioni a- siatiche, turbato da gruppi fonda- mentalisti che non rifuggono dal ri- corso alla violenza; l’effettivo rispet- to della libertà religiosa, tuttora non sufficientemente attuato in vaste re- gioni e la diffusione dello spirito se- colarizzato e consumista». Il tema della pace ha occupato un posto preminente, soprattutto in riferimen- to alla situazione dell’India (Orissa, Mumbai) e delle regioni mediorien- tali, dove ancora non si è raggiunto un grado stabile di tranquillità e di REP. DEM. DEL CONGO: LE SOFFERENZE DI DORUMA L a parrocchia di Doruma si trova al nord del Congo vicino alla frontiera con il Sud Sudan. Nel continuo stillicidio di scontri armati fra diversi gruppi che prendono ordini dall’Uganda, dal Sudan o dal Congo a farne le spese è sem- pre la popolazione civile di questa regione. I Missionari della Consolata hanno lavorato per molti anni in questa re- gione spendendo le loro migliori energie per far crescere la Chiesa insieme al livello di vita della popolazione. Assaltati, derubati e minacciati di morte in varie occasioni, hanno dovuto allontanarsi dal luogo ed è con dolore che hanno appreso le notizie dell’ennesimo crimine compiuto dal cosid- detto “Esercito del Signore” che ha occupato sette villaggi nei din- torni di Doruma compiendo una strage di almeno 244 persone, un centinaio delle quali, passate a filo di machete nella stessa chiesa di Doruma. Si ha notizia di almeno 150 persone uccise a Faradje, 48 a Bangadi e almeno 78 a Duru. Altre persone sono sicuramente state uccise in luoghi più remoti e attacchi e violenze stanno conti- nuando anche negli ultimi giorni. Anche se è veramente difficile veri- ficare fino in fondo il numero delle vittime, in questo momento il pro- blema principale resta quello degli sfollati, già 54.000 prima dell’i- nizio dell’ultima ondata di attacchi. (Ismico) La chiesa parrocchiale di Doruma.

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