Missioni Consolata - Febbraio 2009

MC FEBBRAIO 2009 73 GUADALAJARA (MESSICO) PRIMI PASSI I l giorno 3 dicembre lo iniziamo con la celebrazione eucaristica, ricordando e festeggiando il grande missionario san Francesco Saverio, il cui ardore apostolico ci serve come forte motivazione in questa, per noi della Consolata, nuova terra di missione. Alle dieci del mattino ci dirigiamo verso la periferia della capitale, per conoscere e approfondire la inte- ressantissima cultura pre-colombia- na messicana. Arriviamo alle rovine della antica città di Teotihuacan, con le sue imponenti piramidi dedi- cate alle due divinità: il Sole (65m di altezza) e la Luna (45m). Questa antica città è attraversata nella sua parte centrale da un lungo viale di 4 km, che rappresenta il cammino verso l’inframondo. A que- sta cultura è subentrata successiva- mente la cultura Atzeca. Oggigiorno si danno varie ipotesi in relazione alla sua scomparsa repentina, poi- ché gli esperti non concordano sul- le cause di tale scomparsa. La visita a queste rovine ci introduce poco a poco nella cultura messicana, piena di simbolismo e riti religiosi, «misce- la» della antica cultura indigena e della fede cristiana. I l giorno 4 dicembre, il padre Guglielmo, direttore delle Pontifi- cie opere missionarie (Pom) del- l’episcopato messicano, ci fa una panoramica sulla chiesa in Messico, la sua costituzione e divisione terri- toriale, e ci introduce a grandi linee alla relazione stato-chiesa, seminata di tensioni e conflitti nella storia recente. Poi ci spiega la realtà delle Pom nel paese, le campagne di pro- mozione e animazione missionaria nelle parrocchie e diocesi. Dopo una breve pausa proseguia- mo il cammino con il signor Giulio, amministratore nazionale delle Pom, che ci espone alcuni lineamenti su come organizzare le attività per sostenere l’azione missionaria attra- verso il contatto con benefattori, gruppi di appoggio, campagne di sostegno, esecuzione di progetti, ecc. Inoltre ci mette a conoscenza di normative giuridiche da tener presente nel momento in cui un isti- tuto come il nostro decide di risie- dere nel paese. Nel pomeriggio visitiamo di nuo- vo e con più calma la basilica della Madonna di Guadalupe. Camminia- mo attraverso la collina del Tapayac, luogo in cui la Madre di Dio appar- ve per tre volte all’indio Juan Diego, beatificato nel 1990 e canonizzato nel 2002 dal Giovanni Paolo II , e ci sentiamo coinvolti e animati delle parole che la Madonna rivolse allora a Juan Diego: «Non sono forse qui io che sono tua Madre?». Arrivati a sera terminiamo conten- ti e fiduciosi questo giorno con la celebrazione presieduta dal padre Guglielmo e accompagnati con le persone della comunità che ci ha accolto e ci accolgono con molta gentilezza, delicatezza e attenzione. Il 5 dicembre celebriamo l’eucaristia ancora nella basilica di Guadalupe, quindi visitiamo la Con- ferenza dei religiosi del Messico e incontriamo le suore Lucia e Marga- rita, le quali hanno provveduto a tutte le trattative legali per la nostra chiamata e permanenza nel paese. La sera cominciamo a conoscere le esperienze dei missionari di Guada- lupe e progettiamo accordi di colla- borazione per il futuro. Visitiamo pure il Museo Archeolo- gico di Città del Messico, dove pos- siamo toccare con mano ancora una volta la grandiosa, ricca e comples- sa eredità culturale e storica dei popoli pre-ispanici che abitarono il Messico, con speciale menzione per la cultura Maya, Azteca, Toltecas, Chichimeca. I l 7 dicembre lasciamo Città del Messico alla volta di Guadalajara. Dopo 700 km e 8 ore di strada arriviamo a casa della famiglia Huer- ta Ramos, primi benefattori della presenza dei missionari della Conso- lata in Messico. Questa famiglia ci ha messo a disposizione un alloggio per tutto il tempo necessario per espletare tutte le necessarie pratiche legali ed ecclesiali per la nostra per- manenza e attività in Messico. Il giorno seguente, festa dell’Im- macolata, siamo stati ricevuti dal segretario del cardinale della città, abbiamo percorso un breve tratto del centro storico e visitato la mae- stosa cattedrale in stile tardo gotico messicano. Il martedì ritorniamo all’ufficio della migrazione per concludere le pratiche e la sera partecipiamo a un programma radiofonico, diffuso in gran parte del paese da Radio Maria. Il padre colombiano Noè Antonio e il fratello venezuelano Wilmer parlano del nostro carisma, dello spirito dell’Istituto e dello scopo della nostra presenza in Mes- sico. Durante il programma, ricevia- mo alcune chiamate di ascoltatori che esprimono apprezzamento e interesse. Un ascoltatore dello Yucatàn (sud del Messico) si è par- ticolarmente rallegrato per la nostra presenza e vuole mettersi in contat- to con noi. Terminiamo la giornata ringraziando Dio per tutte le porte che si stanno aprendo alla nostra futura attività missionaria, e lo pre- ghiamo che ci aiuti a fare la scelta più giusta. Alex e Wi lmer Santuario della Madonna di Guadalupe.

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