Missioni Consolata - Febbraio 2009

54 MC FEBBRAIO 2009 ARGENTINA voravano come cameriere, lavan- daie, cuoche, stiratrici, camiciaie o ri- camatrici. Il lavoro femminile era spesso in- visibile, dato che le attività domesti- che non venivano remunerate e quindi non erano considerate veri lavori. In realtà le donne si occupa- vano di molte cose, tra le quali le faccende domestiche, i pasti, i bam- bini, la medicina popolare, le con- serve, il pane e il sapone. Con l’industrializzazione, le donne si incorporano nelle fabbriche tessili della capitale - come Alpargatas e Grafa - e in diverse fabbriche di Bar- racas che producevano fiammiferi, tabacco, candele e sigarette. Anche l’industria dei vestiti iniziò ad assumere lavoratrici per le diver- se fasi della produzione: disegno di modelli, taglio e cucito, stiratura. La maggior parte lavoravano a domici- lio, poiché la macchina da cucire era un investimento accessibile alle fa- miglie operaie. Negli stabilimenti produttivi il salario femminile era in- feriore a quello maschile. Nella fab- brica di Alpargatas, ad esempio, per lo stesso orario di lavoro le donne ri- cevevano da uno a due pesos e gli uomini da tre a quattro pesos. IMPEGNO SOCIALE A partire dal 1896, le donne si de- dicarono anche all’attività sindacale. I conflitti iniziarono nei primi anni del XX secolo in alcune industrie di sigarette, fiammiferi e tessuti, dove la mano d’opera femminile immi- grata era numerosa e superava la mano d’opera locale del 25%. Nel 1904 le sarte e le disegnatrici di moda furono protagoniste di un famoso sciopero in cui chiedevano miglioramenti di stipendio e miglio- ri condizioni di lavoro. Nel 1919 ci furono importanti scioperi del per- sonale telefonico per orario abusivo e ambiente di lavoro inadeguato. Le italiane furono attivamente presenti nei movimenti di lotta per i propri diritti. Tra queste, Carolina Muzzilli, socialista e figlia di italiani, partecipò a varie manifestazioni, assemblee e congressi. Diresse il giornale «Tribuna Femenina» e scrisse articoli sui diritti delle don- ne e contro lo sfruttamento. Formò parte del «Centro Socialista Feme- nino» fondato nel 1902, il cui fine 1917: donne italiane lavoratrici nella filanda Campomar. Immigrati italiani radunati nel patio del «conventillo».

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