Missioni Consolata - Ottobre 1996

I contadini, coltivatori di coca, non si fidano del loro governo. Anche Clinton ostacola il presidente Samper. Più comprensivo Chirac. A tutti lo stato colombiano ricorda: «Per un 'alternativa alla coca, date tempo al tempo>>. Purché non sia un tranello. FRANCESCO BERNARDI Signor ambasciatore, il presiden- te colombiano Samper è stato prima denunciato e poi assolto dall'accusa di aver impiegato 6 milioni di dollari, provenienti dal narcotraHico, per la campagna elettorale del 1994. Come valu- tare la vicenda? Il presidente Samper è stato pro- sciolto dal parlamento due volte. Nessun presidente ha mai avuto così tante indagini , sulla sua vita privata e pubblica, come Samper. QUANTO TEMPO AL TEMPO? L'opinione di Alberto Zalamea, ambasciatore della Colombia in Italia Ma è stato assolto, la prima volta nel dicembre 1995. Però i suoi nemici hanno riproposto la questio- ne... e di nuovo Samper, nel giugno scorso, è stato scagionato. Certo, in ogni campagna elettorale, è possibi- le che si infùtri una quantità «X» di «denaro sporco»: questo non è stato negato da alcuno. Tuttavia è stata fatta una indagine seria, con un pubblico ministero non certo favo- revole a Samper, dove è emerso chiaramente che il presidente non ha avuto alcuna relazione con i nar- cotrafficanti. C'è un altro elemento a favore di Samper: nessun governo ha messo in carcere tanti capi della mafia colombiana come l'attuale; oggi i grandi indiziati sono tutti in prigio- ne e si stanno facendo accertamenti nei loro confronti. Pertanto non esi- ste alcuna relazione di simpatia tra il governo e i narcotrafficanti. Samper, la seconda volta, è stato accusato dal ministro della difesa Botero e dal magistrato Valdivieso. E, quindi, da suppor- re che costoro si siano sbagliati? L' intervento del ministro della difesa comporta un procedimento legale diverso dai precedenti . Botero ha fatto una dichiarazione politica, contraria al presidente e allo stato; al presente la sua accusa è sotto indagine e il lavoro è coper- to da segreto. Si spera in una defini- zione pubblica del caso. Dottor Zalamea, si soffermi ancora su «narcotraffico e politi- ca». Negli anni '80 il narcotraffi- cante Carlos Lheder si oHrì di pagare il debito estero della Colombia, chiedendo in cambio di svolgere il suo lavoro. Lheder è un personaggio strano; non è solo un narcotrafficante, ma anche un tipo (di origine tedesca) che inneggiava a Hitler: si riteneva un po ' un «Cl).e Guevara di destra» in Colombia. E assurdo pensare che potesse pagare con i suoi soldi (che erano tanti, ma non troppi) il debito estero colombiano. Oggi Lheder è in prigione negli Stati Upiti, dove è stato condannato a vita. E quindi un personaggio folclorico, poco credi- bile, anche se non ha mai creato problemi politici allo stato. Ma non è pensabile che Lheder, con la sua proposta, contasse sull'appoggio di alcuni politici? Anch ' egli era un politico, fonda- tore di un piccolo movimento e membro del parlamento, una quin- dicina di 15 anni fa. Ai tempi di Lheder anche alcuni sacerdoti credevano in qualche lea- der popolare che auspicava una società migliore. Lo stesso Pablo Escobar si è presentato come capo degli emarginati e molta gente ha creduto in lui. Nei quartieri poveri si vedeva, talora, l ' immagine della Madonna e, sotto, quella (più picco- la) di Escobar. La gente bisognosa «NON DI SOLA COCA» 63 Missioni Consolata - Ottobre ' 96

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