Missioni Consolata - Ottobre 1996

i primi destinatari delle «piccole fattorie di pace», in modo da raffor- zare la loro attuale esperienza e rap- presentare un'attrattiva per eventua- li nuove aggregazioni. Oltre ai ter- reni delle singole famiglie, i gruppi agricoli dovranno coltivare il terre- no comunitario, che serve anche da luogo di formazione sociale e base per attuare esperimenti produttivi. Il monitoraggio sui gruppi e le fami- glie aderenti al progetto è affidato ad un'équipe di professionisti e vo- lontari presenti nelle parrocchie. La riuscita del progetto dipende, anche, dal sostegno fmanziario. In- fatti una fattoria amazzonica di pace prevede costi per: acquistare terreni, utensili, sementi; organizzare corsi di formazione rurale con tutori; tra- sportare gli allievi alle lezioni ga- rantendo il materiale didattico.. . per un totale di oltre quattro milioni e mezzo di lire per famiglia. Università «AIIamano)) È il terzo progetto per fronteggia- re l' «emergenza coca»... Fin dalla nascita, il vicariato di San Vicente si è proposto di aiutare i giovani. Que- sti, terminate le scuole superiori, hanno scarsissime possibilità di proseguire gli studi nelle università nazionali. Col passare degli anni, si è acuita l'urgenza di creare in loco un istituto accademico che offra ai giovani una formazione integrale: cioè che curi non solo l'aspetto professionale, ma anche quello umano-culturale, con particolare attenzione ai valori cri- stiani, per liberare l'uomo dalle leg- gi di un'economia senz'anima. Un altro problema che la nuova università dovrà affrontare riguarda lo scarso apprezzamento della pro- pria identità culturale da parte dei giovani dell'Amazzonia colombia- na: i quali, frustrati dalla situazione locale, tendono ad essere intolleran- ti verso le diversità culturali; discri- minati socialmente dalla concentra- zione del potere economico e politi- co, diventano insofferenti. Pure in Amazzonia sarebbe com- pito dello stato attenuare il divario socioeconomico, ma le sue istituzio- ni peccano di inadeguatezza e ineffi- cienza, compromettendo pure la ri- cerca scientifica e tecnologica: feno- meni che si traducono in poca valo- rizzazione del territorio... Pertanto, come in altri casi, la chiesa si sente chiamata a un ruolo di supplenza per il bene della regione. La nuova università comprenderà le facoltà di ecologia e sociologia, le più idonee per i problemi dell'A- mazzonia colombiana. Queste fa- coltà formeranno professionisti ca- paci di diffondere colture alternati- ve e complementari alla coca, me- diante programmi di animazione ru- rale e campi sperimentali. L'università porterà il nome del beato Giuseppe Allamano, fondatore dei missionari della Consolata, per e- sprimere un' «anima»: essa, infatti, sarà attenta alle esigenze dello spirito e risponderà alle difficoltà che la ve- ra fede cristiana ancora incontra nel mondo amazzonico. A tale scopo, l'università avvierà uno studio siste- matico dei cambiamenti religiosi e culturali, oltre che economici, della regione, al fine di stabilire i pro- grammi di educazione pertinenti. L'università «José Allamano» ri- conoscerà il diritto alla libertà reli- giosa: non esigerà, quindi, la pro- fessione della fede cattolica, perché l'accettazione di tale credo deve es- sere spontanea. A sua volta, richie- derà sincero rispetto verso la fede e l'autorità della chiesa. • «NON DI SOLA COCA» 53 Missioni Consolata- Ottobre '96

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