Missioni Consolata - Ottobre 1996

lndios huitoto... che costituiscono il gruppo indigeno più numeroso del Caqueta. lencia»; un decennio dopo, gruppi di disoccupati e sbandati si stabili- rono nella regione per motivi eco- nomici. Negli anni '60 furono sco- perti anche giacimenti petroliferi nel vicino Putumayo. Gli indios si rapportarono con gli ultimi coloni in modo più diretto. La «cultura bianca» cominciò a penetra- re nella vita indigena; ma l'avanzata della colonizzazione mise in pericolo le «riserve territoriali>>. Alla fine degli anni, '70 ecco la coca e il narcotraffico. Per indios e coloni iniziava una nuova forma di pressione culturale e materiale, con- dita di violenza e criminalità. Al presente gli indigeni del Ca- quero e Putumayo, rispetto agli altri gruppi dell'Amazzonia colombiana, appaiono abbastanza integrati nella società bianca, grazie ad una colo- nizzazione intensa e ad un relativo buon vicinato tra indios e coloni. Dal canto suo, sembra che lo sta- to colombiano abbia trattato gli in- digeni meglio dei coloni: gli indios hanno grandi estensioni di terreno per vivere di caccia, pesca, colture varie e hanno goduto perfino di cre- diti per l'allevamento di bestiame. Ma l'atteggiamento dei bianchi ri- sulta viziato da patemalismo e com- plesso di superiorità. l gruppi etnici In Colombia ci sono circa 650 mila indios che hanno conservato, almeno in parte, le loro radici cultu- rali. Nel Caqueta sono poco più di 8 mila. Il loro numero oscillava tra 50-100 mila all'inizio del secolo (vedi riquadro). L'etnia più consistente è quella dei huitoto: si aggirano sui 5 mila, secondo le statistiche del 1980 (era- no 35 mila all'inizio del 1900). Una identica flessione demografica ha colpito pure i gruppi minori del Ca- quetit-Putumayo: bora-mirana, an- doque, muinane, ocaina e nonuya. Nel Caquetit vivono anche siona, co- reguaje, lama e macaguaje, kofém, inga (vedi riquadro). Ogni etnia, caratterizzata da cul- tura e mitologia comuni, è divisa in clans, composti a loro volta da più famiglie. Il legame di parentela vie- ne determinato solo per linea pater- na. I matrimoni vengono contratti con persone esterne alla comunità e al clan, ma appartenenti all'etnia. La base dell'organizzazione sociale è la famiglia nucleare: genitori e fi- gli. Talvolta vivono con la famiglia anche alcuni parenti. La lingua tradizionale è ancora viva fra gli anziani e, soprattutto, le donne. Le giovani generazioni, per un complesso d'inferiorità verso la cultura dei coloni, hanno dimentica- to l'idioma materno e usano di re- gola la lingua castigliana. Lavorare per vivere o vivere per lavorare? La domanda esprime due conce- zioni: quella dell'indio (che si ac- contenta della vita che conduce) e quella del colono (che insegue il so- gno del <<miglioramento»). Tali at- teggiamenti si riflettono anche nel rapporto con la natura. Per l ' indigeno, la terra è condi- zione di vita; ha bisogno di sentirsi abbracciato e protetto dalla «madre terra», che lo ha generato, lo ali- menta e lo accoglierà al momento della morte. Per il colono, terra e fo- resta sono nemici da affrontare per sopravvivere, sfruttare e, possibil- mente, arricchire. A differenza del passato, oggi gli indios sono tutelati dal governo co- lombiano. Le leggi sanciscono la proprietà comune e inalienabile del- le «riserve indigene». Generalmen- te ogni famiglia ha in usufrutto e coltiva da 6 a 12 ettari di terra, men- tre i territori di caccia e pesca sono considerati di proprietà comune. La principale attività lavorativa delle comunità indigene è agricola. Ogni anno la famiglia disbosca una parte di selva, col sistema degli «in- cendi itineranti>>, e coltiva simulta- neamente due o tre campi a diversi stadi di produzione. Manioca, bana- ne, spezie, piante medicinali e frutta locali (name, mafafa, aji, chontadu- ro, aguacate, caimo, uman) sono i principali prodotti. Mais (destinato soprattutto a gal- line) e riso sono venduti nei mercati regionali ; però i margini di profitto sono minimi, dato l'elevato costo di trasporto. Il ricavato serve per com- prare i beni che l'indio non produce. Tra i huitoto la coca è stata colti- vata per utilizzo personale fm da e- poche remote, a differenza di altri gruppi amazzonici, per i quali l 'uso della coca è sconosciuto. Tutta la famiglia partecipa a questa coltiva- zione (l 00/300 arbusti in due o tre luoghi diversi); ma a masticare fo- glie di coca sono gli adulti. Il lavoro agricolo è generalmente delle donne; mentre la raccolta di frutti forestali è praticata da ambo i sessi; in alcuni periodi occupa una parte importante dell'attività quoti- diana. L' uomo si dedica alla caccia e pesca; oggi impiega armi da fuoco per cacciare nella foresta pecari e tucani . Or$1aniz:z:az:ione soc1ale e politica Un tempo ogni comunità aveva un proprio leader politico e religio- so. Il potere gli derivava dalla capa- cità di mediare tra le forze sopranna- turali e naturali, presenti nel mondo, e di trasmettere ai giovani il patri- monio culturale del gruppo. Inoltre «NON DI SOLA COCA» 43 Missioni Consolata- Ottobre ' 96

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