Missioni Consolata - Ottobre 1996

COLOMBIA, SAN VICENTE-PuERTO LEGUIZAMO: APPELLO DEI MISSIONARI DELlA CONSOlATA E DEL VESCOVO L. CASTRO AGLI UOMINI DI BUONA VOLONTÀ Piena sintonia fra i missionari e il vescovo, per superare il dramma ((coca». Più che reprimere, è necessario educare e seminare una nuova cultura di coraggio, solidarietà e pace. ((Tre progetti>> possono segnare una svolta di speranza, specialmente se condivisi da altri. I n Colombia , nella regione amazzonica del Caqueta, ai confini con Ecuador e Pe,ru, si esten- de San Vicente-Puerto Leguizamo. E qui che si consuma una «guerra sporca>>. Le violazioni dei diritti umani e le vite perdute sono incalcolabili. n territorio, a causa della violenza, registra anche alti indici di crisi economica, con un influsso negativo sulla vita sociale, politica e religiosa. La violenza è il risultato di fattori complessi , quali: la presenza sempre più con- sistente della guerriglia, l'assenza dello stato, la militariz- zazione del territorio, i gruppi anonimi di giustizia priva- ta. Poi c'è la coca, che recita da protagonista. La coca-cocaina distrugge i valori umani e cristiani più elementari: fomenta attività illecite (costringendo gli individui alla clandestinità), distrugge il tessuto sociale e ambientale, mina le capacità organizzative locali, riduce il dialogo fra i gruppi. Insomma, arresta ogni sviluppo. n fenomeno stravolge anche la coscienza dei non- produttori di coca, mentre arricchisce in modo impres- sionante alcune persone, che vivono ben al di sopra del livello medio locale. Senza scordare che, con il denaro della cocaina, si sowenzionano movimenti di guerriglia e paramilitari. In tale contesto, coloro che soffrono di più sono le donne e i bambini, perché le famiglie si spezzano o si creano tensioni fra i loro membri che degenerano spes- so in violenza. Poiché non vi sono alternative sociali, i giovani diventano facile preda dei guerriglieri o narco- trafficanti o pararnilitari. E vivono nel terrore. N oi missionari, interpellati dal vangelo, non possia- mo tacere né stare solo a guardare. Poiché manca una pedagogia che educhi ai valori spirituali e a una responsabilità sociale, sentiamo il dovere di unirei a tutte le forze sane di San Vicente-Puerto Leguizamo , per seminare una nuova cultura di coraggio, solidarietà, e pace. La Campagna di sensibilizzazione N(Uf, Ji 4ola coca. 2~~ u.we. è certamente uno strumento prezioso. Sollecitiamo anche il contributo di tutti gli italiani di buona volontà, delle chiese sorelle, degli altri missiona- ri. Grazie. l MISSIONARI DELIA CONSOLATA IN COLOMBIA D a dieci anni sono vescovo di San Vicente- Puerto Leguizamo, realtà emarginata non solo geograficamente. Indios e coloni , ad esempio, contano pochissimo a livello politico-amministrativo. L'emarginazione ha favorito il sorgere di tre epidemie sociali: narcotraffico, guerriglia e narcoguerriglia. Queste calamità sono all 'ori- gine di quattro problemi. 1. Bassa governabilità. Le difficoltà (di clima e comunicazione) e l'assenza dello stato hanno generato fenomeni negativi , fra cui : rifiuto degli stessi funzionari statali a operare nel territorio, mancanza di leaders politi- ci locali , impunità al cospetto di reati , obiettivi di sviluppo non chiari , servizi di base carenti (luce, acqua, ecc.). 2. Guerra civile. I contadini (e noi con loro) vivono tra due fuochi (esercito e guerriglia) e sono accusati da entrambi di non prendere partito in loro favore. Questo genera sospetti, insicurezze e fughe dal territorio, accom- pagnati da frustrazioni e omertà. Né mancano ricatti e sequestri di persona. 3. Impoverimento economico. La paralisi produttiva comporta una dipendenza economica quasi totale dalle altre regioni. A ciò si aggiunge il latifondo: i grandi pro- prietari sono in grado di «comprare» terra a qualunque prezzo... costringendo i campesinos ad abbandonare il territorio . Inoltre manca una preparazione tecnologica rispettosa dell 'ambiente : il che significa grave degrado ecologico. 4. Crisi culturale-religiosa. La popolazione è alla mercé della «narco-coscienza», che pone l'avere al di sopra di ogni valore, vita compresa. Ecco come è nata la cultura della morte. C ome vescovo, ritengo prioritario e urgente affrontare la crisi culturale-religiosa. Se si punta ad «una supe- riore qualità di vita», si fronteggiano tutte le altre spinose questioni. Ebbene: bisogna aumentare i /eaders locali che si ispirano al vangelo; occorre inventare processi educativi nuovi per bambini e giovani. Con i missionari della Consolata e le altre forze impe- gnate nell 'evangelizzazione e promozione, lancio a tutti un grido di soccorso: «Aiutateci a superare l'emergenza!>>. LUIS A. CASTRO VESCOVO DI SAN VICENTE-PUERTO LEGUIZAMO «NON DI SOLA COCA» Missioni Consolata- Ottobre '96 Ili

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