Missioni Consolata - Ottobre 1996

EDITORIALE Obieffivo puntato sulla Colombia. Perché questo paese? C!l Perché la Colombia è un crocevia della coca-cocai- na: della sua produzione e del suo sfruHamento nazionale e internazionale. C!l Perché la Colombia è una piazza dei cartelli crimi- nali e mafiosi della droga, in combuHa con 1 11talia. C!l Perché la Colombia è una palestra di sforzi per fronteggiare gli «affari sporchi» 1 ~razie ai progeffi alternativi della chiesa e società c1Vile 1 che contrap- pongono una cultura di vita ad una di morte. La cultura di morte conta cifre da capogiro. Secondo la «Drug enforcement administration» (Dea) 1 il commercio della cocaina 1 controllato dalla Colombia 1 fruHa ogni anno al paese andino circa 3 miliardi e mezzo di dollari. Gran parte di tale «dena- ro sporco» viene riciclato da magneti di industrie edih 1 mezzi di trasporto 1 allevamenti di bestiame. Si stima in oltre 800 miliardi di dollari 1 1ammonta- re del traffico mondiale della droga. In Italia il merca- to si aggira sui 7 mila miliardi di lire (gestiti per 1 1 85- 90 per cento dalle mafie/ che hanno un giro d 1affari complessivo di 70 mila miliardi). Oa, ~~'il'~©'il'~~~M:. ®§[!,[!,& ©©©& In Colombia emergono ingiustizie e tensioni sociali tipiche dei JXIesi che si aprorio1 in modo indiscrimina- to1 alla mooernizzazione e al libero mercato; ne deri- vano accelerata disgregazione delle tradizioni etniche e parentali/ sfruHamento selvaggio del territorio/ ina- deguatezza e corruzione delle istituzioni pubbliche/ espansione della criminalità comune e organizzata 1 esaltazione della logica di repressione. Alla tradizionale povertà di gran parte della popolazione si associa/ oggi 1 una nuova forma di miseria: la coscienza arrabbiata di essere esclusi dal benessere. È in questo contesto che devono essere compresi sia la produzione e lo sfruttamento della coc~ 1 sia i progetti per fronteggiarne gli effeffi per- versi. Oggi in Colombia la coca rappresenta la prospet- tiva economicamente più redditizia a tuffi i livelli: per gli intermediatori del commercio/ i cartelli delle orga- nizzazioni illegali/ i movimenti deWopposizione armata, gli apparati corroffi dello stato/ nonché rr i campesinos (anche se la coca non li ha arricchiti . La corsa a W «oro bianco» accelera le disfunzioni croniche del sistema e alimenta nuove forme di vio- lenza/ indotte dal rozzo modello culturale che la coca trascina con sé: 1 1avere immediato 1 facile e sfrenato. Gli ingenti interessi economici in gioco tendono a sottovalutare 1 1entità dello sfacelo umano 1 civile e reli- gioso cui è sottoposta la società colombiana. Il «NON DI SOLA COCA» Missioni Consolata- Ottobre ' 96 Al~ ~-dola coca. 2~~-~- La comunità internazionale (con alcuni paesi occi- dentali in testa) esercita forti pressioni per la repres- sione dei narcoproduttori e narcotrafficanti. In Colombia la loHa si attua pure attraverso coraggiose operazioni «mani pulite» 1 per estirpare le connivenze politiche anche ad altissimo livello. Spesso, perÒ 1 si rischia di esaltare la soluzione militare del problema e di criminalizzare tout court i contadini/ primi produttori di coca 1 senza fornire loro altre strade da imboccare. Soprattutto si corre il rischio di sottovalutare la portata globale della posta in gioco 1 che dovrebbe proporre percorsi civili alternativi a ciò di cui la coca è certo fattore scatenante 1 ma non 1 1unica causa. Obieffivo «Colombia»/ dunque/ con un occhio spe- ciale a San Vicente-Puerto Leguizamo, nella regione am.azzonica del Caquetcl. O! Equi che ai narcotrafficanti si sono affiancati i nar- coguerriglieri. Così/ per ogni eHaro di coca 1 il contadi- no deve sborsare alla guerriglia 300 dollari aWanno. E poiché le coltivazioni di coca coprono 40 mila eHa- ri1 i conti sono subito faffi: la guerriglia intasca ogni anno 12 milioni di dollari senza muovere un dito. C!l È qui 1 soprattutto 1 che la violenza dilaga sovrana 1 complice l 1assenza dello stato 1 la militarizzazione del territorio/ il proposito di farsi giustizia da sé. Co~ì la cultura di morte diventa una spirale infer- nale. Epossibile spezzarla? Sì 1 con «progeffi di vita». Ogni giorno a San Vicente-Puerto Leguizamo «morte e vita si affrontano in prodigioso duello». In tale contesto abbiamo raccolto il s.o.s. dei missionari della Consolata e del vescovo Luis A. Castro. Ed è nata la Cam~gna di sensibilizzazione N()H, Ji dok coca. Se ed 2~d~~: . rve v ere 1 g1u 1care e ag1re: c1oe 1mpegnars1 come persone e comunità. Le «cose» che si possono fare sono tante. Ma saranno più significative se le faremo insieme: soprattutto con i campesinos di San Vicente-Puerto Leguizamo. N()H, dt: dok coca. 2~~ delwe è assai di più di una Campagna. Perché è un 1 espe- rienza di vita. Se ci stai 1 baffi un colpo! LA SEGRETERIA DI N()H, Ji dok coca. 2~~ delwe.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=