Missioni Consolata - Ottobre 1996

Oltre la metà del territorio colombiano, in cui vive circa il 2o/o della popolazione, è costituito da pianure, foreste, giungle, solcate dagli affluenti dell'Orinoco e Rio delle Amazzoni. Nel cuore della regione amazzonica c 'è il Caqueta: rimasto per secoli ai margini della storia, da anni è un autentico Far West, con uccisioni di indios, saccheggio di risorse, insediamenti di coloni in cerca di fortuna. E troppe delusioni. PAOLA CARUGATI UN MONDO A PARTE Storia di una difficile colonizzazione I n Colombia la colonizzazione (intesa come costituzione di in- sediamenti wnani stabili e pro- duttivi) è avvenuta secondo moda- lità e tempi diversi da regione a re- gione. Vi si possono identificare cin- que grandi aree geografiche, ognuna delle quali ha vissuto processi stori- ci, economici, sociali e politici diffe- renti: pianure caraibiche, costa del Pacifico, regione andina, pianure o- rientali e Amazzonia. Primi approcci L'Amazzonia è la regione che ha registrato la più lenta incorporazio- ne nel sistema economico naziona- le, seguendo un processo di popola- mento e conquista del territorio, con caratteristiche specifiche sul piano geografico, ecologico e storico che la differenziano radicalmente dalle zone interne del paese. La Colombia, infatti, è l'unico stato dell'America del sud ad affac- ciarsi sull'Oceano Pacifico e Atlan- tico, cosicché non fu necessaria, co- me ad esempio per il Peru e la Boli- via, un'ulteriore penetrazione verso oriente, nel tentativo di stabilire vie di comunicazione con l'Atlantico. Lo sviluppo del paese, quindi, non toccò le regioni della foresta amaz- zonica, che rimasero per lunghissi- mo tempo terre sconosciute. Poche sono le notizie sui primi tentativi fatti dai conquistatori per penetrare nella selva vergine del sud-est colombiano. Alcuni docu- menti della fine del cinquecento te- stimoniano di famosi conquistado- res spagnoli, come Heman Perez de Quesada e Nicolas Federmann, che, sospinti dalla ricerca dell'oro (el dorado), giunsero ai margini setten- trionali dell'attuale dipartimento del Caqueta. Dalla parte orientale, inve- ce, furono alcuni portoghesi a tenta- re di entrarvi, risalendo dal Brasile le correnti del Rio delle Amazzoni e dei suoi affluenti. Entrambi i tenta- tivi non portarono alcun risultato, in quanto agli occhi dei conquistatori queste terre non avevano nessun in- teresse. Anche i missionari gesuiti e fran- cescani, per fiwne e per terra, pro- venienti dalla Colombia e dal Penl, entrarono in questo territorio, per e- vangelizzare gli abitanti della regio- ne. Ma le spedizioni missionarie fu- rono sporadiche e di breve durata. «Boom» della china e del caucciù Solo nella seconda metà del XIX secolo si scoprì l'enorme ricchezza della foresta dell'Amazzonia colom- biana. Si iniziò lo sfruttamento di due materie prime: la corteccia della china e poi il caucciù. I raccoglitori di corteccia aprirono cammini attra- verso la cordigliera e, ai piedi di es- sa, nacquero i primi baluardi della colonizzazione. L'occupazione delle terre si estese rapidamente verso est, lungo i fiumi, accompagnata, però, da uno sfruttamento predatorio e ir- razionale che portò ad un rapido e- saurimento delle preziose riserve di corteccia della regione. In quello stesso periodo la colti- vazione degli alberi di china veniva introdotta in vari paesi dell'Asia sud-orientale. La concorrenza fu ta- le che, nel 1887, il crollo dei prezzi «NON DI SOLA COCA» 27 Missioni Consolata -Ottobre '96

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