Missioni Consolata - Dicembre 2023

GIOVANI TORINESI IN KENYA Passi leggeri nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Nonostante non possedessero molto, le persone che ci hanno ospitato durante la missione non hanno nascosto l’unico talento di cui disponevano; al contrario ci hanno aperto le porte di casa, come fosse la nostra, con l’augurio di tornare, come figli. Ci hanno regalato sorrisi e preziosissime testimonianze che ci hanno consentito di entrare nella loro vita. Il dono della parola di conoscenza è il dono attraverso il quale il Signore fa capire all'uomo le cose nel modo in cui lui le intende, è un mezzo con cui Dio ci viene incontro nei bisogni, rivelandoci una parte della sua onniscienza. Ci è stato dato il dono di cono- Missione & Missioni scere camminando, a passi lenti e, finalmente, con la polvere sui piedi come forestieri, come Gesù agli occhi dei discepoli di Emmaus. Camminando abbiamo potuto osservare, senza frenesia, ambienti e tribù diversi, la terra rossa, le maestose catene montuose, gli animali, ma soprattutto la quotidianità di un mondo lontano dal nostro. Abbiamo messo a disposizione il nostro servizio alla Holy innocent catholic church di Tassia e al St. Margaret e al Cottolengo children’s home di Karen per bambini orfani sieropositivi. L’obiettivo del centro è quello di fornire un'assistenza globale ai bambini in modo da restituire loro dignità e salute. Questo viaggio ha insegnato a me, Celeste, per la prima volta a diciotto anni, a vivere come se dovessi vivere per sempre, ad avere un’esperienza autentica della vita. Il tempo, per Platone, è la prerogativa degli uomini liberi, ed è l’unico possesso che abbiamo, quale regalo è più bello di dare il proprio tempo agli altri? Celeste Chiodi | MC | amico DICEMBRE 2023 78 V ivere profondamente è l’unico modo che abbiamo di vivere. Vivere è svegliarsi e chiedersi quale sorpresa porterà il giorno a venire. Vivere è trovare un buon motivo per scattare una fotografia, immortalare il momento e volerci vivere dentro per sempre. L’esperienza missionaria in Kenya ha donato a noi dodici - Alessandro, Celeste, Letizia, Roberto, Miriam, Elisa, Martina, Samuele, Giulia, Marta, Christian e Anna - l’occasione di essere, di ammirare e ringraziare, di avere responsabilità, di permettere a qualcuno di prendersi cura di noi senza dire nulla, di condividere il dolore e di metterci a servizio dell’altro. Ma soprattutto ha lasciato un segno in ognuno di noi che impareremo a coltivare con cura. Potremmo parlare dell’accoglienza ricevuta attraverso la parabola dei talenti. Gesù disse ai suoi discepoli: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni». Colui che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca Un gruppo di dodici giovani di Torino, accompagnati da padre John Nkinga e Morena Savian, hanno vissuto lo scorso agosto un’esperienza di missione in Kenya organizzata dai Missionari della Consolata con l’ufficio missionario diocesano. © AfMC

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