La stagione delle piogge è alle porte. O almeno dovrebbe. In Ciad, come in gran parte dell’Africa, non ci sono più le stagioni di una volta. E non è una banale frase fatta. I cambiamenti climatici, in regioni fragili come quella del Sahel e in paesi aridi come il Ciad, dove ogni goccia d’acqua è preziosissima, hanno stravolto tutto: piove molto meno o piove troppo violentemente; non piove quando dovrebbe o si scatenano diluvi che devastano campi e allagano villaggi. Insomma, non si tratta solo dell’innalzamento delle temperature, dell’avanzata del deserto e della siccità che attanagliano questa regione, ma anche di eventi meteorologici estremi che si accaniscono conLa sua posizione geografica e un territorio in gran parte desertico ne fanno un paese tra i più poveri del mondo. I gruppi armati e l’instabilità politica degli ultimi anni hanno aggravato la situazione. La crisi climatica fa aumentare la fame e i conflitti intercomunitari. Se la capitale resiste, l’interno del paese è abbandonato a se stesso. tro territori e popolazioni già molto poveri ed estremamente vulnerabili. Che lo diventano ancora di più. Il Ciad è l’emblema di tutto questo: qui i fattori ambientali e climatici - che hanno portato anche alla quasi scomparsa del Lago Ciad, un tempo uno dei bacini idrici più vasti dell’Africa - si intrecciano a situazioni conflit- | MC | LUGLIO 2023 24 testo e foto di ANNA POZZI CIAD VIAGGIO NEL PAESE CERNIERA TRA NORD E SUD SAHARA L’ultimo dei saheliani
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=