Missioni Consolata - Luglio 2023

rali, a punizioni divine, conseguenze della disobbedienza di qualche individuo o famiglia. I miti parlano di personaggi fantastici che sono reali per il narratore, così come perfetti sono il tempo e lo spazio che, nella suspense della narrazione, paiono infiniti. Il clima di attenzione che si crea quando la persona sta narrando è straordinario: gli ascoltatori rimangono attenti alla storia vivendo ogni suo dettaglio. Il silenzio circostante è rotto soltanto dalla voce del narratore, attraverso la quale ciascuno dei personaggi prende vita, mentre il pubblico immagina volti, voci, gesti, azioni. I bambini sono attenti, alcuni seduti sul pavimento, altri sulle amache, mentre le donne allattano i più piccoli cullati dal suono morbido della voce. Mi è capitato che un’unica storia, di quelle che venivano narrate a messa dopo la comunione - specialmente in comunità come Muhabaina de Araguao - durasse il doppio della mia omelia. Ascoltatori Quando visitavamo le comunità ed esprimevamo il desiderio di ascoltare i loro miti, coloro che sapevano mostravano con orgoglio le loro conoscenze. La janoko dove si svolgeva l’incontro si riempiva con decine di bamLUGLIO 2023 | MC | 11 In alto: palafitte warao (janoko) sul delta dell’Orinoco. | A sinistra: gruppo di Warao sulla canoa, mezzo di trasporto tipico della popolazione indigena originaria del Venezuela. popoli indigeni | migrazioni | crisi economica dono per raccontare storie ai loro figli o nipoti. Alcuni ricordano i miti solo quando arrivano persone non indigene che li stimolano a ricordare. Sicuramente, alcuni aidamos (anziani, soprattutto uomini) e i wisiratu (figure simili agli sciamani) sono ancora attenti a mantenere viva la tradizione perché sono consapevoli che è l’unico modo per i Warao di conservare la propria memoria: il pensiero è come un quaderno, dove la storia può essere «scritta» in modo che sia costantemente ricordata. Insomma, nonostante l’oralità stia perdendo terreno di giorno in giorno, essa rimane ancora un elemento centrale della cultura warao. Nel nostro contesto postmoderno l’oralità passa attraverso l’uso dei media (whatsapp, messaggi, zoom, ecc.) e, soprattutto dopo la pandemia, è diminuita quella «faccia a faccia». Quanto investiamo in questo tipo di scambio di conoscenze? Quanto le nuove generazioni apprezzano questa modalità di comunicazione? L’uso che facciamo dei media, il tempo che dedichiamo © Neil - Pixabay “ Ormai da vari anni, le difficoltà spingono molti Warao a lasciare i canali dell’Orinoco. a essi, il mondo dell’intelligenza artificiale, ci stanno rendendo più cibernetici ma meno civilizzati. Imparando dall’oralità tradizionale warao una persona viene arricchita e si mette in discussione. L’orgoglio dei Warao Il Warao è orgoglioso della sua capacità di ricordare cose ed eventi attraverso la ripetizione di storie e miti. Compone narrazioni, le varia, per comprendere e dare un significato «logico» all’esistenza e alle sue esperienze. Le storie raccontano il moriche (albero madre), il morocoto (pesce preferito per il cibo), la janoko (la palafitta, la casa del Warao), il giorno, la notte e gli altri elementi della vita di ogni giorno. Ma storie e miti servono anche a comprendere la causa dei bisogni attuali, oltre a confrontare il mondo warao nei tempi antichi con quello presente, pieno di cambiamenti e circostanze avverse che essi attribuiscono a eventi soprannatu-

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