Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2023

zioni su eSwatini da fuori dei nostri confini. I media, che in passato parlavano così tanto dei nostri disordini, ora tacciono. Sembra che non ci sia alcun interesse per ciò che sta accadendo qui. Forse la nostra violenza non è abbastanza forte da renderla degna di essere denunciata. TENTAZIONI In mezzo a tutto questo, si possono individuare una serie di tentazioni che colpiscono ogni parte in causa: ›• «Questo passerà, le cose torneranno alla “normalità”. Tutto questo è solo il lavoro di pochi facinorosi». ›• «Non ci sarà corruzione una volta che avremo un sistema democratico». ›• «Possiamo distruggere il paese ora, lo ricostruiremo più tardi sotto un nuovo sistema politico». ›• La democrazia risolverà tutti i nostri problemi... in una notte. ›• Il pensare che chiunque può decidere per l’intera nazione. ›• Il pensare che combattere la violenza con la violenza le metterà fine. ›• Il pensare che la violenza di genere sia sbagliata ma la violenza politica sia giustificata. paura. Anche qui bisogna chiedersi: chi paga per questo? A volte su Twitter è possibile trovare gli stessi post su profili di persone diverse che molto probabilmente non esistono. Tutto è impostato con un unico obiettivo: sostenere una parte o l’altra e influenzare il modo in cui le persone leggono la situazione. In questi giorni è interessante vedere la mancanza di informaIgnorare che: � eSwatini è una delle società più diseguali del mondo@; � nel paese manca formazione politica; � un futuro costruito sulla violenza innescherà solo altra violenza una volta che la popolazione sarà di nuovo infelice; � i nostri giovani provano rabbia, paura, frustrazione (ma non solo); � il 60/70% dei nostri giovani è disoccupato e potrebbe sentire di non avere nulla da perdere; � la maggior parte dei nostri giovani non ha mai fatto parte del processo che ha portato alla Costituzione del 2005 e potrebbe non identificarsi con essa. È necessario inoltre: ›• Non ignorare quanto sia grande la necessità di un processo di guarigione già oggi a causa dei disordini dello scorso anno e quanto la violenza dividerà questa piccola nazione (famiglie e comunità) in futuro. ›• Non sentirsi superiori ad altri paesi senza imparare dalla loro esperienza di violenza e dai loro processi democratici. Pagina precedenete: solidarietà dal Consiglio delle Chiese del Sudafrica. | A sinistra: da giornale locale. | In cattedrale, preghiera per la nazione e le vittime dei disordini. | In basso: delegazione della Sacbc porta la solidarietà degli altri vescovi cattolici. * A MC 63 MC Violenze politiche | Instabilità | Pace | Dialogo | Ecumenismo © Diocesi di Manzini, eSwatini • • • • • •

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