Missioni Consolata - Dicembre 2022

Le nostre email: redazione@rivistamissioniconsolata.it / mcredazioneweb@gmail.com R R MC ranno sempre per il bene che hai fatto e dato loro. Ace olleng’ lpateri Egidio, grazie di tutto cuore per quello che sei stato e sarai sempre per noi. Lesere, ciao. Edi e Lilly Martinelli 17/11/2022 Ecco qui di seguito una breve biografia di padre Egidio Pedenzini che ho conosciuto bene nei miei anni di Kenya e sono andato a visitare a Sereolipi proprio poco prima di rientrare in Italia. È anche il mio modo di dirgli grazie per una simpatica gentilezza che aveva per me: il dono, di tanto in tanto, di un vasetto di polvere di peperoncino rosso (pilipili) che lui stesso coltivava e che andava a ruba qui a Torino tra i confratelli nostalgici di Africa. «Nato l’8 giugno 1939 a Mezzacorona (Tn), entra tra i Missionari della Consolata e fa la prima professione a fine noviziato in Certosa di Pesio (Cn) il 2 ottobre 1961. Studia teologia a Torino e riceve l’ordinazione sacerdotale a Mori (Tn) il 17 dicembre 1966. Dopo un anno passato a Londra per l’inglese, nel 1968 arriva in Kenya ed è inviato nella diocesi di Marsabit dove si inserisce come aiutante prima ad Archer’s Post, poi a South Horr e Baragoi, per tornare in seguito ad Archer’s come parroco. Dal 1974 al 1978 va negli Stati Uniti per studi, da dove ritorna in Kenya diventando il responsabile diocesano dell’educazione nel Samburu dal ’79 all’81, quando è nominato di nuovo parroco di Archer’s Post, fino all’87. Da lì è trasferito a Wamba e nel 1990 va a South Horr di cui diventa parroco fino al 2008, quando il vescovo, mons. Virgilio Pante, gli chiede, a quasi settant’anni, di andare a iniziare da zero la nuova missione di Sereolipi». In tutti questi anni lui è il punto di riferimento, l’enciclopedia, per tutti i missionari per la conoscenza e l’approfondimento della cultura samburu. Là riceve l’ultima irresistibile chiamata, e dopo una brevissima malattia, va nei giardini del cielo, dove acqua, latte e miele scorrono in abbondanza. 7 dicembre 2022 MC samburu, ove sapeva esprimere il meglio di sé con le parole, l’atteggiamento, i gesti e l’inseparabile bastone da anziano che sempre portava con sé in quelle occasioni. Abbiamo percorso tanti chilometri insieme su quelle strade e piste polverose, a volte cantando le nostre canzoni popolari o ascoltando i canti delle donne Samburu sedute nella parte posteriore della Land Rover prima, e poi della Toyota. Non è mai stato un grande autista, ma la Provvidenza e il rosario appeso allo specchietto retrovisore ci hanno sempre accompagnati a casa. Ora concludo questo racconto parziale di quanto abbiamo condiviso. Caro Egidio, il mezzo che ti porta in questo ultimo viaggio è guidato da Dio e ti farà arrivare, seduto in prima fila, in quel luogo privilegiato riservato alle persone che hanno donato tutta la propria vita e se stessi ai bisognosi. Samburu, Turkana, Rendille, Pokot e tutti gli abitanti della savana e dei monti del Nord del Kenya ti sono grati e ti ricordePERCHÉ RICORDATE SOLO ALCUNI? Buongiorno, sono un vostro assiduo lettore, ho vissuto per quattro anni a Dar Es Salaam dove ho conosciuto, tra gli altri, padre Mario Biestra. Siamo diventati amici e ci siamo frequentati anche dopo il mio e suo rientro in Italia. Purtroppo padre Mario ci ha lasciati qualche tempo fa (+12/05/2021). Leggo regolarmente la rivista e ho notato che c’è sempre un ricordo per i padri che vengono a mancare. Purtroppo non tutti i numeri della rivista vengono recapitati regolarmente, qualche volta le poste italiane smarriscono qualche numero. Ma, per quanto abbia cercato attentamente, non ho trovato nessun accenno a padre Mario. Mi è sfuggito? Era in un numero della rivista che non ho ricevuto? Grazie Giuseppe De Cecco 20/10/2022 Qui sopra un ricordo di padre Mario, in una foto che gli ho scatto nel dicembre 1988 sotto il cielo delle saline vicino alla missione di Sanza in Tanzania. Caro Sig. Giuseppe, grazie per il suo ricordo di padre Mario Biestra. Non ne abbiamo parlato nei numeri precedenti e la sua lettera ci permette di farlo. Il ricordo dei nostri confratelli dipende proprio dai lettori che ci scrivono, come lei. Ci piacerebbe ricordarli tutti di nostra iniziativa, ma, se lo facessimo, dovremmo occupare buona parte della rivista ogni mese. Nel solo 2022, ad esempio, sono già 14 i missionari tornati alla casa del Padre, 26 nel 2021 e ben 30 nel 2020. «Padre Mario Biestra nasce a Torino il 1° luglio 1932, nel 1944 comincia il cammino con i Missionari della Consolata e viene ordinato sacerdote nel 1959. Dopo alcuni anni di servizio in Italia, nel 1965 parte per il Tanzania dove rimane fino al 2003, con un intervallo in Italia dal ‘76 all’86. Rientrato in Italia nel 2004, va in cielo il 21/05/2021».

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