* UCRAINA hanno iniziato a prendere contatti e incontrare i vescovi, la Caritas, le Ong locali e, soprattutto, la gente: «Abbiamo passato diverse notti nei rifugi con la popolazione quando scattavano gli allarmi antiaereo - ci dice -, e così abbiamo sentito i primi racconti della gente che scappava dal fronte dove c’erano state già le prime uccisioni e distruzioni». Nel frattempo, l’idea di portare 100mila persone in Ucraina, ac52 dicembre 2022 MC gia composta dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, Pro civitate christiana e dalle reti nazionali Focsiv, Aoi, Rete Italiana Pace e Disarmo, Libera contro le mafie, in rappresentanza delle associazioni aderenti». Sentiamo Gianpiero Cofano, uno dei promotori della rete, per farci dire com’è nata, cosa fa e con quali obiettivi. IN PRIMA PERSONA «Io sono il segretario generale dell’Associazione comunità papa Giovanni XXIII (in sigla, Apg23, ndr.), nata nel 1968 da don Oreste Benzi e presente oggi in cinquanta paesi del mondo», si presenta Cofano, classe 1975. «Ho iniziato la mia esperienza come obiettore di coscienza 28 anni fa. Ho vissuto per sei anni in zone di guerra: sono stato nei Balcani, in Kosovo, in Chiapas e altrove. L’Apg23, infatti, ha un corpo specializzato, l’Operazione Colomba, che interviene in situazioni di conflitto». Quando è iniziata la guerra in Ucraina il 24 febbraio, l’Apg23 aveva una sua famiglia in missione a Leopoli. «Mi chiedevano di evacuare. Allora mi sono mosso per aiutarli, e quella è stata l’occasione per decidere di andare direttamente in Ucraina. Da lì a una settimana, ci siamo messi in macchina per Leopoli. Era uno dei momenti più drammatici: scappavano dal paese in centinaia di migliaia. Tant’è che quando abbiamo tentato di entrare, le autorità polacche non ce lo consentivano: “Dove volete andare? Questa è una guerra”; e noi: “Sì, ma noi lo facciamo per lavoro”, e dopo il primo giorno di trattative, siamo riusciti a passare. Si può dire che quello è stato il primo atto di #Stopthewarnow. E vedendo tutte quelle persone scappare, ho pensato: “In centomila scappano, sarebbe bello che in centomila venissero qui a implorare la pace”». PARLAMENTARI IN UCRAINA Dopo i primi giorni concitati, Cofano e il gruppo di Apg23 In senso orario: Leopoli, aprile 2022, una giovane famiglia scappa dalla guerra. | Leopoli, aprile 2022, i volontari di #Stopthewarnow prendono con sé persone fragili al rientro in Italia. | Mykolaïv, agosto 2022, impianto di distribuzione di acqua potabile installato dai volontari. | La prima carovana di aprile ha portato a Leopoli 32 tonnellate di aiuti. | Mykolaïv, agosto 2022, una donna mostra ad alcuni volontari i segni della guerra sulle abitazioni civili. * © Alessio Agnoletti © Sandro Montefusco © Sandro Montefusco
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