Missioni Consolata - Dicembre 2022

A cura del Direttore MC R Noi e voi LETTORI E MISSIONARI IN DIALOGO I I I I I I Sereolipi (all’estremo Nord Est della diocesi). Per padre Pedenzini lasciare South Horr è stata una prova difficilissima e ne ha sofferto molto, per il gran bene che ha voluto a tutta quella gente. Ma l’obbedienza e lo spirito di servizio hanno prevalso, e quindi si è aperto un altro capitolo, per lui ed anche per noi, che lo abbiamo seguito. Alla fine del 2008 il nostro missionario ha cominciato rimboccandosi subito le maniche per dare vita a quel nuovo progetto di chiesa e comunità. Il primo anno ha condiviso tutto con i suoi collaboratori, trasformando l’ampia sacrestia dietro la vecchia chiesa, tuttora esistente, in cucina, sala da pranzo e dormitorio. Nel 2009 siamo arrivati per la prima volta a Sereolipi e nella misura in cui abbiamo potuto, abbiamo contribuito a realizzare la nuova missione e altre strutture. Sono seguiti altri 13 anni condivisi con quest’uomo meraviglioso che, dopo aver asciugato qualche lacrima, diceva: «Dobbiamo andare avanti, perché siamo qui per loro: sono nostri fratelli che hanno diritto ad una vita dignitosa». Quante volte si sentiva bussare alla porta, peraltro sempre aperta, e, sentendo bisbigliare timidamente, si intuiva la richiesta di soddisfare una necessità che sarebbe altrimenti rimasta inascoltata. Posso assicurare che ogni volta il grande cuore di padre Egidio si apriva e, con il suo passo recentemente barcollante, andava in camera e soddisfaceva la richiesta salutando con una benedizione. Identico atteggiamento lo aveva quando rilevava ingiustizie, torti o scorrettezze. Mai si è girato dall’altra parte o ha fatto finta di non sentire o non vedere. Tutti ricordiamo la sua voce tonante che denunciava pubblicamente qualsiasi malaffare. Non possiamo dimenticare le sante messe celebrate nelle out station, nel cuore delle comunità «ACE OLLENG’ LPATERI» EGIDIO In questo triste e difficile momento, avendo ricevuto la notizia della sua malattia e morte improvvisa, vorremmo salutare e ringraziare un grande missionario della Consolata, carissimo amico. Uomo determinato, con voce grossa, cuore grande e lacrime facili. Quest’uomo si chiama padre (lpateri in samburu) Egidio Pedenzini. A me, Edi, ma non solo a me, ha cambiato la vita, dal momento in cui ho iniziato a condividere con lui le gioie e le preoccupazioni tra i suoi tanto amati pastori Samburu, coi quali ha camminato per decenni, donando loro fiducia e speranza, fino ad immedesimarsi totalmente con loro. La prima volta che sono arrivato in Kenya era il 6 gennaio 1982, ad Archer’s Post, in occasione della benedizione dell’ampliamento della chiesa. Per due anni ho seguito le sue attività ad Archer’s Post, poi, proprio come i nomadi, l’ho seguito a Wamba, dove ho conosciuto tanta gente: suore meravigliose e dottori venuti in ospedale da varie parti del mondo, per dare il loro contributo medico e non solo. Dopo Wamba, padre Egidio è stato destinato a South Horr, dove è rimasto tantissimi anni. In questa missione ai piedi del Monte Njro, ho condiviso con lui ben 17 intensi anni. Là, l’8 febbraio 1998, lui ha celebrato - alla sua maniera e soprattutto alla maniera dei Samburu - il matrimonio di me e Liliana (detta Lilly). Un giorno assolutamente indimenticabile per noi, in cui, fra l’altro, la tantissima gente presente ci ha regalato emozioni indescrivibili, con testimonianze di affetto e gioia autentica, con i canti e le danze dei moran (guerrieri), e la toccante benedizione finale degli anziani a conclusione della celebrazione durata ben quattro ore. Sapete tutti che le cerimonie del caro padre Egidio non avevano tempo, ed anche in questa occasione ne ha dato dimostrazione fra un sorriso ed una lacrima. La lunga e intensa permanenza a Souh Horr, dove sovente gli faceva visita l’allora vescovo di Marsabit mons. Ambrogio Ravasi, è finita quando l’amico mons. Virgilio Pante (vescovo di Maralal dal 2002 al 2022) ha pensato bene di affidargli la costruzione e la nascita della nuova missione di 5 dicembre 2022 MC

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