Missioni Consolata - Luglio 2022

76 amico luglio 2022 MC inno di lode per le meraviglie da lui operate (cfr. Es 15), così anche Maria, a nome di tutte le generazioni, vedendo le meraviglie operate in lei, loda il nome di Dio proclamandolo «Santo». Nei versetti 49-50 si nota un chiaro parallelismo tra la santità di Dio e la sua misericordia. «Santo è il suo nome» del v. 49 trova il suo parallelo in v. 50: «La sua misericordia di generazione in generazione». Questo ci induce a credere che la vera santità di Dio si manifesta con la misericordia. Le grandi cose compiute da Dio a beneficio di Israele prima e di Maria poi, non sono altro che manifestazioni in potenza della sua santità. Se questo è vero, allora insieme a Maria, noi cristiani dobbiamo cantare con il Salmista: «Le tue misericordie, Signore, io canto per sempre, di generazione in generazione la tua fedeltà io proclamo». Essendo Dio fedele per eccellenza, come ha fatto grandi cose per Israele prima, e per Maria poi, continuerà a farle per tutte le generazioni che si succederanno nel fluire della storia. Antonio Magnante Malachia dei poveri di Israele si dirà: «Tutte le genti vi chiameranno beati» (3,12). Va qui notato con cura l’audacia di Luca nel mettere sulle labbra di Maria questa specie di oracolo: «D’ora in poi tutte le genti mi chiameranno beata». Si tratta di un futuro imprecisato che impegna tutte le generazioni che si susseguiranno nel fluire della storia. Qui non si fa distinzione di popoli e nazioni, tutti, prima o poi, saranno coinvolti in questa ovazione cosmica all’indirizzo di Maria. Sarà, dunque, lei la nuova madre di tutti i viventi. LA MISERICORDIA DI DIO Gli ultimi due versetti della prima parte dell’inno (vv. 49-50) descrivono Maria come la destinataria delle magnalia Dei, oggetto, dunque, della predilezione divina. Le grandi «cose» fatte per lei richiamano i segni e i prodigi dell’Esodo operati da Dio in favore di Israele. Sulla croce Gesù fa nascere un nuovo popolo il quale è chiamato a riconoscere in Maria la sua Madre e a prendere coscienza dei nuovi segni e prodigi che Dio ha operato in lei. Dopo la liberazione dalla schiavitù dell’Egitto, Mosè, insieme a tutto il popolo, innalza a Dio un Nel versetto 48 si trova il motivo per cui Maria eleva il suo inno a Dio. L’occhio di Dio ha anche scrutato la sua condizione di umiltà, la sua tapeinosis, la cui migliore traduzione è «bassezza». La bassezza è la posizione di coloro che non possono vantare privilegi e posizioni sociali di riguardo. Il termine nella sua valenza spirituale, secondo l’Antico Testamento, riguarda i piccoli, i semplici, gli umili e gli incurvati sotto il peso della vita dura, i quali possono solo fare affidamento sullo sguardo di Dio (cfr. Sof 2,3; 3,12-13). Dio che un tempo lontano ha guardato alla bassezza di Anna, ora dirige il suo sguardo su Maria. Il verbo greco usato da Luca è epiblepo, che nella traduzione dei LXX è usato per descrivere come Dio si prende cura della povertà, della miseria e dell’umiliazione del suo popolo (cfr. Sal 11,4; 25,16; 69,17-18). Maria, quale figlia di Sion, sa bene che Dio ha questa preferenza per gli ultimi e sa anche che il guardare di Dio costringe Dio stesso a intervenire, come è avvenuto ai tempi della schiavitù egiziana. Allora Dio «guardò e si dette pensiero» (Es 2,24-25). Ora Dio fende i cieli e guarda la bassezza di Maria, per intervenire su tutti i popoli che ella rappresenta. LA SERVA DEL SIGNORE Definendosi «la serva del Signore» (Lc 1,38), Maria si mette sulla scia della figura del «Servo del Signore» del secondo Isaia. In 42,1 Isaia scrive: «Ecco il mio servo in cui mi sono compiaciuto, ho posto il mio spirito su di lui». Lo stesso evento si avvererà anche nella nuova economia della salvezza. Sotto la potenza dello stesso Spirito la salvezza continua con Maria e Gesù. Maria e il Servo di Yahweh condividono la meraviglia delle genti e saranno oggetto di lode e di esaltazione nel futuro. Maria dice: «Tutte le genti mi chiameranno beata». Si dice lo stesso del Servo di Dio che suscita tra le nazioni ammirazione e lode (cfr. Is 52,13-14). In Bibbia on the road Wikimedia commons - Vetrata di Frère Éric della Chiesa della Riconciliazione a Taizé: L'incontro di Maria con Elisabetta

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