Missioni Consolata - Novembre 2021

por el cambio ) di Mauricio Macri (il quale, durante la sua presi- denza, era stato a sua volta del tutto inadeguato). La reazione della vicepresidente è stata la pubblicazione, il 16 set- tembre, di una durissima lettera contro Alberto Fernández, ampli- ficando in tal modo la crisi poli- tica interna al governo. LEGGI INATTUATE In Argentina, non mancano le leggi a tutela dei popoli indigeni: manca la loro applicazione da parte dei governi. Ricordiamo, in breve, i riferimenti normativi più importanti. La convenzione numero 169 del 1989 dell’Organizzazione inter- nazionale del lavoro (Oil) sui po- poli indigeni fu sottoscritta dal- l’Argentina nel 1992 con la legge n. 24.071. Due anni dopo, il paese varò un’importante riforma della Co- stituzione in cui l’articolo 75 in- ciso 17 chiedeva al Congresso di «riconoscere le radici etnico-cul- turali delle popolazioni indigene argentine; garantire il rispetto della identità di tali popolazioni e il diritto ad un’educazione bilin- gue e interculturale; riconoscere la personalità giuridica delle loro comunità e il possesso e la pro- prietà comunitaria dei territori che tradizionalmente occupano; regolamentare, inoltre, il conferi- mento di altri terreni adatti e suf- ficienti per lo sviluppo umano; nessuna di tali terre sarà aliena- bile, trasmissibile, né soggetta a gravami o sequestri. Assicurare la partecipazione di tali popola- zioni alla gestione delle proprie risorse naturali e delle altre coin- teressenze che le riguardino». Come ha riassunto l’ Equipo dio- cesano de pastoral aborigen (Edipa) di Formosa: «Le comunità indigene che abitano quella che oggi è l’Argentina sono state di- chiarate preesistenti nella Costi- tuzione nazionale dal 1994. I po- poli indigeni si auto-determi- nano, hanno i loro modi e mezzi per organizzarsi; chiediamo che ci permettano di vivere in comu- nità, esigiamo il rispetto perma- nente della nostra diversità e la giusta applicazione dei nostri di- ritti già stabiliti a livello interna- zionale, nazionale e provinciale». Nel 2006 venne varata la legge numero 26.160 per affrontare l’e- mergenza territoriale delle co- munità indigene: essa proibisce gli sfratti e ordina il rilevamento tecnico e catastale dei territori che appartengono ancestral- mente ai popoli indigeni. La legge è già stata prorogata tre volte e scade di nuovo il 23 di questo mese di novembre. In questi 15 anni di vigenza il rile- vamento non ha però raggiunto il 50%, e gli sfratti continuano. ATTIVITÀ MINERARIA E «ZONE DI SACRIFICIO» Un esempio d’inadempienza da parte delle autorità pubbliche si è avuto, lo scorso giugno, nella provincia di Chubut dove vivono comunità di due popoli indigeni, i Mapuches e i Tehuelches. Qui la Corte d’appello di Puerto Ma- dryn ha respinto, per una que- stione di tempi di presentazione, l’appello delle comunità indi- Qui: due loghi di Endepa per reclamare una nuova proroga della Legge 26.160, ricordata anche nel cartello. A destra: Josefa Jofré, anziana donna huarpe. In basso: una manifestazione di protesta contro la mega mineria nella provincia di Chubut. * novembre 2021 MC 8 © Endepa © Endepa * ARGENTINA

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