Missioni Consolata - Novembre 2021

Pastorale indigena urbana Il progetto di stabilire una presenza a Tucupita si realizza nel marzo 2009, quando padre Zachariah Kariuki, missionario della Consolata keniano, si trasferisce nella città e assume la responsabilità del lavoro pastorale con i Warao emigrati lì, fa- cendo base nella parrocchia di san Giuseppe. A Tucupita i missionari diventano così fattore di incontro e comunione per gli indigeni, contri- buendo, con diverse iniziative, a promuovere in essi il senso di appartenenza, tassello fonda- mentale per una presa di coscienza della propria identità e dignità. Uno dei progetti sviluppati è quello dei due corsi di taglio, cucito e sartoria per 50 donne all’anno. Il corso fornisce loro le conoscenze necessarie a realizzare manufatti sartoriali per le loro famiglie e per la vendita, e quindi generare reddito. Risiedendo a Tucupita, i Missionari della Conso- lata possono anche offrire un servizio diretto in favore del vicariato Delta Amacuro. Così, padre Zachariah (che nel 2018 tornerà in Kenya e verrà sostituito da padre Silvanus Ngugi) svolge le fun- zioni di vicario generale del vescovo, direttore delle Pontificie opere missionarie e responsabile, dal 2016, della nuova vicaria denominata «Dani Consolata» dedicata al servizio degli indigeni. Avere una parrocchia in Tucupita, poi, rappre- senta un vero e proprio punto di approdo per chi arriva dalla missione dopo sette ore di curiara . Qui i missionari possono mangiare, riposare e appoggiarsi per le mille faccende da sbrigare prima di ripartire per Nabasanuka. E così, a Tucupita come a Nabasanuka, nel ce- mento della città come nelle acque dell’Orinoco, i Missionari della Consolata, nonostante il loro numero ristretto a causa della difficoltà a otte- nere dal governo i permessi, lavorano uniti alla costruzione del Regno di Dio tra i Warao. Sergio Frassetto ssier 60 novembre 2021 Sopra: bambini warao si allenano nel campo dell’oratorio t ra le baracche degli immigrati.Il beato GiuseppeAlla - mano è conosciuto anhce tra iWarao. Sotto: Boa Vista, tutte le mattine più di 500 evnezuelani ricevono caffè e pane nella casa delle missionarie della Consolata. Padre Josiah K’Okal nel rifugio autogestito Ka Ubanoko di BoaVista (Br asile). Padre K’Okal,ha lavorato in Venezuela 22 anni,otto dei quali tra iWarao del Delta Amacuro . Dal 2007 al 2011 è stato coodrinatore della pa storale indigena del vicariato di Tucupita. Attualmente studia antropologia in Ecuador ed è in attesa di tornaera Boa Vista. Padre Chrispine Oduor Okello con alcuni bam bini Warao. MC

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