Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2015

INDIA siedono il coraggio necessario per opporsi al dominio maschile. Pro- babilmente oggi c’è più libertà ri- spetto al passato, ma le donne ri- mangono ancora oggetto di di- scriminazione e violenza (come dimostra il numero degli stupri). Stessa situazione per i minori. Pri- vati dei diritti di base a comin- ciare dall’istruzione, migliaia di bambini vivono sulla strada com- pletamente abbandonati a se stessi ed esposti ad ogni genere di pericoli. Per necessità o per scelta, i genitori preferiscono mandare i propri figli a lavorare nei campi per guadagnare qual- che rupia, piuttosto che a scuola. Questo è ancora più vero nel caso delle bambine. Ancora oggi è pra- tica comune che una bambina si sposi a 14 anni e che a 20 abbia già vari figli, senza alcun tipo di educazione scolastica, senza de- naro e soprattutto senza alcuna fiducia e stima di sé. Ci sono però delle eccezioni. Storia di Chanda Al mattino presto è molto co- mune incontrare donne che tra- sportano sul capo cesti colmi di verdure e frutti di stagione ap- pena raccolti nei campi: spinaci, fagioli, mango verde e persino al- cuni tipi di fiori. Portano tutto al mercato e torneranno a casa solo quando avranno venduto tutto. Nei mercati (che in verità ci ap- paiono in condizioni igieniche pessime) è bello notare come gli indiani acquistino frutta e ver- dura soltanto dopo aver fatto una scelta quasi maniacale: odore, forma, colore, freschezza, vo- gliono verificare tutto prima di comprare! È in uno di questi villaggi che co- nosciamo Chanda, una donna e madre di famiglia decisa e a suo modo moderna. La incontriamo sulla porta di casa sua, mentre si prepara a uscire. Ci racconta che la sua giornata inizia al mattino presto con la preparazione dei suoi bambini per la scuola e la pulizia della casa. Terminate queste attività domestiche, Chanda si dirige verso i campi in un villaggio vicino dove presta i suoi servizi di brac- ciante agricola. Quando si è spo- sata il marito era disoccupato. Sono riusciti a sostenersi grazie al suo lavoro nei campi, ma spesso sono andati a letto a stomaco vuoto. Nel suo villaggio la vita è sempre stata una vita di priva- zioni. Non ci sono strade e acqua potabile e fino a qualche anno fa 64 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2015

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