Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2015

l’ambulanza per i miei spostamenti. Lo stato, in tal modo, è riuscito scorrettamente a risparmiare un po’ di soldi, almeno nei casi si- mili al mio (che non de- vono essere pochi). Op- pure cosa più semplice, onesta e corretta, oltre alla scansione di tutti gli scontrini e fatture delle spese mediche, avrebbe potuto prevedere la scansione del foglio del- la denuncia dei redditi con le varie scelte e fir- me da me effettuate a domicilio relativamente a 5 e 8x1000. Spero che la mia segna- lazione possa consentire alle organizzazioni Onlus meritorie come la vostra di risolvere il problema, almeno per il prossimo anno. Vi saluto cordial- mente. Luciano Zacchero Gambro Seregno (MB), 09/06/2015 Grazie della segnalazio- ne. Saremo felici di ospi- tare altre opinioni o espe- rienze di lettori, mentre chiediamo a chi ha com- petenza in materia un pa- rere su come il sig. Lucia- no (e chi come lui) possa risolvere il problema. CIOCCOLATO, FERRERO E OLIO DI PALMA «La coltura dell’olio di palma rispetta ambiente e popolazione». Questa risposta che la Ferrero ha dato a Ségolène Royal dopo il suo invito a non mangiare Nutella, non depone a favore della azienda dolciaria italiana. Non si risponde con le bugie a chi, sia pure in modo goffo e non troppo simpatico (né la Ferrero né tantomeno la Nutella possono diventare il ca- pro espiatorio di un pro- blema come quello della deforestazione...), cerca di invitare l’opinione pub- blica a mettere in pratica il titolo di Expo 2015 e quindi dare anche qual- 6 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2015 redazione@rivistamissioniconsolata.it mcredazioneweb@gmail.com supermercati e qualche tribù autoctona in più in quei paesi tropicali a cui dobbiamo tanto. Colgo l’occasione per au- gurare una serena e pro- ficua estate. Francesco Rondina 19/06/2015 Non è mia intenzione fare il difensore d’ufficio della Ferrero, della Nutella e neppure dell’olio di pal- ma. Le preoccupazioni sollevate dal sig. France- sco sono condivise da questa rivista. Ma come diversi quotidia- ni hanno riportato dal 19 giugno: «La dottoressa E- va Alessi, responsabile sostenibilità del Wwf, pro- muove la Ferrero, che dal 1° gennaio di quest’anno utilizza esclusivamente o- lio di palma certificato al 100% come sostenibile dalla “Tavola Rotonda sull’Olio di Palma Soste- nibile” ( Roundtable on Sustainable Palm Oil - R- spo). “È l’unica certifica- zione esistente che assi- cura che le palme venga- no coltivate solo in certe aree, per esempio campi già destinati all’agricoltu- ra, senza intaccare le fo- reste, e che l’irrigazione venga fatta in modo so- stenibile e consapevole, senza un utilizzo sconsi- derato di pesticidi. L’Rspo tutela non solo l’ habitat naturale e le specie ani- mali ma anche le comu- nità locali che spesso ven- gono sfruttate dalle mul- tinazionali per la produzione”» ( vedi box ). Scritto questo, il proble- ma resta. Lo denuncia con forza anche papa France- sco nella sua recentissi- ma «Laudato si’», soprat- che scossa per stimolare un consumo alimentare più responsabile, che tenga conto delle esigen- ze di tutti gli abitanti del pianeta. I prodotti, alimentari e non, che richiedono l’im- piego di olio di palma so- no tanti, e domandarsi se sono davvero così neces- sari, entrare nell’ordine di idee di diminuire que- sta enorme produzione e questa dipendenza, è fondamentale per la so- pravvivenza di tante spe- cie, compresa quella u- mana. La caduta di stile della Ferrero è molto più gra- ve di quella della Royal: come si fa a sorvolare sul fatto che le piantagio- ni di palma da olio, in paesi come l’Indonesia e la Malaysia, hanno sì creato tanti posti di lavo- ro, ma tanti ne hanno fat- ti sparire? Che intende la Ferrero quando dice «popolazio- ne»? Intende i dipendenti delle piantagioni di pal- ma da olio (come anche di caffè, di ananas, di ba- nane, di cacao e del mai abbastanza vituperato tabacco), o anche i popoli indigeni, le minoranze etniche, linguistiche e religiose, le persone che non hanno accettato lo stile di vita che i proprie- tari delle multinazionali pretendono di imporre a tutti? Cosa intende la Ferrero quando dice «ambien- te»? Intende i padiglioni dell’Expo, intende gli zoo, intende i giardini in cui sono immerse le ville e i palazzi dei nababbi d’Oriente e d’Occidente, o intende anche i parchi nazionali, intende gli o- ceani, intende gli habitat d’acqua dolce, intende quel poco di foreste na- turali che è riuscito a so- pravvivere alle guerre, ai saccheggi, al cinismo e all’indifferenza? Chi si è tanto scandaliz- zato per la presa di posi- zione della Royal, provi a confrontare lo status at- tuale della tigre, del ri- noceronte, dell’orango, della nasica, del gibbone, dell’elefante asiatico, con quello di cent’anni fa, di cinquant’anni fa o di trent’anni fa, e poi chieda lui (o lei) scusa per le cose che ha detto e scritto, ma anche per ciò che ha prodotto e per come lo ha prodotto. Non discuto la squisitez- za della Nutella, del Fer- rero Rocher, del Mon- cherì e delle uova di cioc- colata: è evidente però che chi racconta certe frottole, assolvendo con formula piena il business della palma da olio, ov- vero contraddicendo una realtà che da decine di anni è sotto gli occhi di tutti, non fa buona pub- blicità ai suoi prodotti. L’industria della ciocco- lata non può crescere al- l’infinito, i primi a preoc- cuparsi del futuro dell’al- bero del Theobroma (minacciato da parassiti antichi e moderni, mi- nacciato dalla drastica ri- duzione della diversità biologica) e della qualità, oltre della quantità, dei semi contenuti all’interno delle spettacolari capsu- le, sono proprio gli ope- ratori del settore, sono le grandi firme della ga- stronomia e dell’arte cu- linaria, sono gli indu- striali, sono i buongustai. Una maggiore attenzione verso le foreste naturali, a cominciare da quelle dei parchi indonesiani e malesi assediati dalle piantagioni di palma da olio, procurerà dei van- taggi anche alle industrie dolciarie italiane. Meglio qualche cioccolata in meno sugli scaffali dei Per Ferrero, Nutella e olio di palma: Una veloce ricerca sul web porta a molti risultati in merito. Per la documentazione del Wwf e per scaricare la classifica (in inglese) delle aziende, vedi: http://wwf.panda.org/what_we_do/footprint/agriculture/palm _oil/solutions/responsible_purchasing/palm_oil_buyers_sco- recard_2013/analysis_04112013_0918/ Anche Greenpeace: http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficio- stampa/comunicati/Ferrero-compie-un-importante-passo-a- vanti-per-dire-no-allolio-di-palma-che-distrugge-le-foreste/ La risposta della Ferrero: http://www.fattaconamore.nutella.it/nutella-risponde.php#o - lio-di-palma

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