Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2015

AGOSTO-SETTEMBRE 2015 MC 37 DOSSIER MC SONO ANCH’IO ITALIA Denny ero nera, ricciolina e proveniente da un al- tro continente! Mi offesi a morte: ma come? Ai suoi occhi non ero più italiana di Denny Mendez? Non dissi una parola, mi sentivo profondamente ferita, discriminata e disillusa. Eppure parlavamo di musica, di film, di libri e ci trovavamo così si- mili, così complementari. Avevamo respirato la stessa aria, ascoltato le stesse canzoni, studiato gli stessi autori e amato le stesse storie. Eravamo affini in tantissime cose. Avevamo trascorso ore e ore a parlare di tutto; anche se io provenivo da una famiglia diversa, somala, africana; anche se io mangiavo a volte cibi diversi che lei aveva impa- rato ad assaporare; anche se la mia famiglia aveva una religione diversa, tradizioni diverse, io e lei ci ritrovavamo in tante cose. Parlavamo anche di po- litica e anche lì le nostre idee combaciavano. Co- m’era possibile che ora, per un banale concorso di bellezza, ci fosse una differenza così abissale tra di noi? Non ero anch’io italiana come lei? I n quel momento ripercorsi la mia storia come un veloce flashback . L’Italia ero anch’io, mia cara! Molto più di tante persone di mia cono- scenza. L’Italia ero anche io perché l’amore per questa terra me lo ero conquistato giorno dopo giorno con le difficoltà che ho dovuto affron- tare fin dall’età di cinque anni mezzo, quando il fato mi aveva condotta qui molti anni fa. L’Italia ero anch’io in fila davanti alla questura di Roma per rinnovare il permesso di soggiorno e poter continuare a frequentare la scuola dove studiavo i classici latini o lo Stil Novo; le regioni e i fiumi ita- liani; la Giovine Italia e le Guerre d’Indipendenza. L’Italia ero anch’io quando salivo sull’autobus strapieno e a volte mi capitava di urtare la solita vecchietta petulante che, appena si girava verso LinguaMadre Il concorso letterario nazionale Lingua Madre , ideato da Daniela Finocchi, giornalista da sem- pre interessata ai temi inerenti il pensiero fem- minile, nasce nel 2005 e trova subito l’approva- zione e il sostegno della Regione Piemonte e del Salone Internazionale del Libro di Torino. Il concorso è il primo a essere espressamente dedicato alle donne straniere - anche di se- conda o terza generazione - residenti in Italia che, utilizzando la nuova lingua d’arrivo (cioè l’italiano), vogliono approfondire il rapporto fra identità, radici e mondo «altro». Una sezione speciale è riservata alle donne italiane che vo- gliano raccontare storie di donne straniere che hanno conosciuto, amato, incontrato e che hanno saputo trasmettere loro «altre» identità. Il concorso letterario vuole essere un’opportu- nità per dar voce a chi abitualmente non ce l’ha, cioè gli stranieri, in particolare le donne che nel dramma dell’emigrazione/immigra- zione sono discriminate due volte. Un’opportu- nità di incontro e confronto, perché il bando non solo ammette ma incoraggia la collabora- zione fra le donne straniere e italiane nel caso l’uso della lingua italiana scritta presenti delle difficoltà. (da www.concorsolinguamadre.it) Pubblichiamo i racconti di queste pagine per gentile concessione del «Concorso letterario nazionale Lingua Madre», a cui vanno i nostri ringraziamenti più sinceri. Chi volesse partecipare al concorso può inviare i racconti e/o le fotografie a: Concorso letterario nazionale Lingua Madre Casella Postale 427 Via Alfieri, 10 - 10121 Torino Centro © IRIN - Kate Holt

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