Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2015

Il Venezuela ha sempre aiutato economicamente Cuba. adesso Cuba ha fatto pace con gli Stati Uniti, il nemico di sempre. Cosa cambierà per voi? «Questa è una lettura sbagliata della situazione. Credo sia molto importante spiegare meglio la re- lazione tra Venezuela e Cuba. Se è vero che noi l’abbiamo sempre aiutata economicamente, è altret- tanto vero che Cuba ha sempre ri- cambiato con le missioni sociali. Pensiamo ai medici cubani. Prima di Chávez la gran parte dei vene- zuelani non aveva mai fatto una visita medica. Oggi tutti le fanno, a poca distanza della propria casa e gratis. Se si provasse a calcolare il valore monetario di tutte le con- sulte mediche, operazioni, protesi, etc., è possibile che quella cifra ri- sulterebbe maggiore dello sconto fatto a Cuba sul prezzo del petro- lio venezuelano». I rapporti con la vicina Colombia sono piuttosto tesi. Come mai? «La Colombia è un paese real- mente misterioso. Tutti quanti sanno che Alvaro Uribe Vélez è uno dei suoi principali narcotraffi- canti, collocato al n. 82 nella lista stilata dalla Dia, l’agenzia d' intelli- gence statunitense, però lo hanno eletto presidente, e adesso sena- tore. È il creatore dei paramilitari, e quindi il responsabile morale di centinaia di migliaia di morti. L’at- tuale presidente, Juan Manuel Santos, ha occupato incarichi im- portanti durante la presidenza Uribe, e questa è una confessione di disonestà. Oggi ci sono in Vene- zuela circa sei milioni di colom- biani che sono scappati dal pro- prio paese per la povertà, la guerra civile, la violenza. Troppi di loro svolgono però attività disone- ste, ad esempio comprano pro- dotti in Venezuela e li vanno a ri- vendere alla frontiera colombiana. Al presidente Maduro, che il 4 di giugno aveva detto che i colom- biani “vengono qui portando ne- cessità e povertà, e cercando edu- VenezUela 16 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2015 al resto del mondo. La grande maggioranza degli atti delinquen- ziali è legato alla droga. Per esem- pio, la grande maggioranza degli omicidi sono “aggiustamenti di conti” fra bande rivali, per il domi- nio del territorio. Io vivo a Caracas da 45 anni, vado camminando da tutte le parti e non sono mai stato testimone di un atto delinquen- ziale e una sola volta mi hanno de- rubato del portafogli sulla metro- politana. Però, quando lo rac- conto, molto spesso mi rispon- dono che sono una persona super fortunata! Quanto ai sequestri, al- tro crimine molto diffuso, essi sono generalmente realizzati da paramilitari colombiani. Altro dato importante: le inchieste dicono che la percezione di insicurezza è maggiore della insicurezza reale». Secondo il presidente Obama il Venezuela è una minaccia per gli Stati Uniti... «Quindici anni fa, gli Usa domina- vano il mondo intero. Oggi la mag- gior parte dei paesi va per un altro cammino, soprattutto grazie a Chávez. La consacrazione defini- tiva del nuovo corso è avvenuta nella “ Cumbre de las Américas ” (il vertice dei paesi americani, ndr ), tenutasi a Panamá lo scorso aprile, durante la quale tutti i convenuti si sono espressi contro il decreto esecutivo di Obama, al punto che il presidente se n’è andato per non sentir parlare contro di lui. Una vera e propria fuga, la dimo- strazione palese di una disfatta». cazione, lavoro, salute e casa”, il presidente Santos ha risposto di- cendo che “ Colombia genera pro- speridad y no exporta pobreza ”». Un’affermazione francamente ri- dicola». Secondo Freedom House in Ve- nezuela i mezzi di comunica- zione non sono liberi. «Quando Orson Welles, nella sua famosa pellicola “Il cittadino Kane”, parla della stampa come del “quarto potere”, non immagi- nava che qualche decennio dopo sarebbe diventata il primo! Le dichiarazioni sulla mancanza di libertà di espressione in Vene- zuela sono realmente comiche e il fatto che tanti media occiden- tali le ripetano in maniera auto- matica e acritica è un pessimo se- gnale. Come non rendersi conto della contraddizione esistente nell’affermare che “in questo paese non abbiamo libertà d’e- spressione” davanti a decine di giornalisti che poi fanno do- mande sul tema? Non è forse questo un sintomo evidente di “analfabetismo funzionale”? Nel 2000 in America apparve un libro, The Twilight of American Culture (Il crepuscolo della cul- tura americana), di Morris Ber- man, in cui, alla pagina 42, af- ferma che “il numero di adulti realmente istruiti negli Stati Uniti è il 3% della popolazione”. Cioè il 97% è analfabeta funzionale. Io ripeto sempre che a quel libro oc- correrebbe cambiare il titolo in The Twilight of Occidental Cul- ture , perché quello che l’autore dice sugli Usa si applica a tutto l’Occidente. Quando vado a fare il turista a Roma, passo sempre a salutare un amico, proprietario di una li- breria dove cinquanta anni fa compravo molti libri. Lui mi dice: “Giulio, io sopravvivo vendendo guide ai turisti… Nessuno più compra un libro…”. Qui in Vene- zuela è esattamente l’opposto: tutti gli anni aumenta il numero di libri che si vendono». Paolo Moiola # L’intervistato, Giulio Santosuosso, editore ed ex professore universitario. © Paolo Moiola « La gran parte dei venezuelani non aveva mai fatto una visita medica ». « Sono arrivati milioni di colombiani [...]». « A Panamá Obama ha subito una disfatta ».

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