Missioni Consolata - Luglio 2015

LUGLIO 2015 amico 77 me, che sono una donna sama- ritana?», Gesù risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva». L’acqua viva che egli sta offrendo alla donna è di natura diversa da quella che si può attingere dal pozzo di Giacobbe. Giacobbe provvide acqua per la vita naturale della sua gente, mentre Gesù è dis- posto a dare un’acqua per la vita spirituale. Qui Gesù si pre- senta come uno superiore al grande patriarca Giacobbe, che poté dare solo acqua per estin- guere la sete fisica. L’acqua viva che Gesù può offrire deve essere vista sulla scorta della triplice tradizione della Legge mosaica, del profetismo e della letteratura sapienziale: l’acqua di Gesù è la sua stessa rivela- zione e il suo insegnamento. Ambedue queste componenti sono antitetiche al pensiero dell’Antico Testamento che considerava la Legge mosaica come l’unica sorgente della ri- velazione. Nell’insegnamento dell’Antica Scrittura l’acqua simboleggiava la Legge che purificava, dissetava e promuo- veva la vita. L’acqua era un sim- bolo della legge, e riguardava un ordine terrestre di esi- stenza, mentre l’acqua offerta da Gesù riguarda un ordine su- periore: la vita eterna. Va qui ricordato quanto il Prologo del Vangelo di Giovanni annota: «La Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità ven- nero per mezzo di Gesù Cri- sto» (Gv 1,17). Il simbolo dell’acqua è usato anche nella tradizione profe- tica. Per i profeti «l’acqua viva» simboleggia l’azione salvifica di Dio nel contesto dell’al- leanza (Ger 2,13; 17,3). Lo stesso valore simbolico si ri- trova anche nella letteratura sapienziale. Significativo quanto si legge nel libro del- l’Ecclesiastico (24,23-29): qui la Legge è paragonata a fiumi straripanti. ACQUA VIVA La Samaritana, dunque, deve capire che l’acqua viva che Gesù le sta offrendo sostituisce definitivamente la Legge di Mosè, la corrente profetica e quella sapienziale. A questo punto del dialogo si verifica un cambio di ruoli. Ora è Gesù che, dopo aver aperto il dialogo chiedendo da bere, of- fre acqua viva. Da parte sua la donna, anche se in grado di of- frire da bere allo sconosciuto perché in possesso di un sec- chio, finisce per chiedere l’ac- qua a sua volta. Tuttavia l’esau- dimento della sua richiesta pre- suppone due condizioni molto importanti: che lei conosca la vera identità di colui con cui si sta intrattenendo, e che la sua domanda venga fatta in modo esplicito. A questo punto la donna non ha esitazione e su- bito dice: «Signore, dammi di quest’acqua perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Cosa si aspetta la donna? A livello pratico, con tutta probabilità, ella sta chiedendo un’acqua mi- tica e straordinaria che possa estinguere la sua sete fisica per sempre permettendole di non andare più giornalmente al pozzo per attingere acqua. UNA NUOVA DIREZIONE La donna, con la sua richiesta, mostra di aver cambiato atteg- giamento, ma non chiede an- cora di sapere, quanto piutto- sto di avere (l’acqua). Si trova ancora su un livello diverso da quello di Gesù, e così l’acqua che lei richiede non coincide con quella che Lui vuole do- narle. Per questo Gesù decide di cambiare tattica e di puntare alla sua vita privata, e senza esi- tazione le dà un comando: «Va a chiamare tuo marito e poi ri- torna qua». A ben riflettere sul comando di Gesù, è evidente che l’enfasi cade sulle ultime parole: «Poi ritorna qua». La donna è invitata a tornare al pozzo di Giacobbe, non per at- tingervi acqua, ma per confron- tarsi ancora con lui. Deve tor- nare da lui che sostituisce Gia- cobbe, il padre antico. Gesù le comanda di fare un viaggio a ri- troso dentro i meandri della sua vita privata e di tornare poi per confrontare con lui il suo passato. In tal modo potrà rico- noscere finalmente la vera identità del Giudeo con cui parla, colui che può imprimere alla sua vita una nuova dire- zione. Il dialogo con Gesù guida la Sa- maritana a riconoscere la sua vera identità. I titoli cristologici che appaiono nel testo se- gnano i vari momenti del suo percorso di fede: il Giudeo (v. 9), il Signore messo a confronto con Giacobbe (vv. 11-13), di- venta per lei finalmente il pro- feta (v. 19), e infine «colui che le ha detto le cose che lei aveva fatto» (v. 29). Il Giudeo Gesù e la donna di Samaria, distanti per cultura e storia, si incontrano e dialo- gano. La voce e le parole di Gesù la guidano per mano in un viaggio di trasformazione personale che supera le bar- riere etniche e religiose. Antonio Magnante AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT La samaritana di Sieger Koder

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