Missioni Consolata - Luglio 2015

Dopo gli anni Settanta e Ottanta in cui «coo- perare» significava fondi a pioggia e tanto mattone, il mondo missionario ha vissuto - come tutta la coope- razione - una sorta di panico da «cattedrale nel deserto», che ha tentato di superare con un metodo di lavoro diverso capace di mettere al centro le comunità locali e la loro capacità di trovare soluzioni. E i termini empower- ment, capacity buil- ding, local ownership * sono diventati prota- gonisti dei dibattiti e dei progetti. Ma i risultati non sempre sono arrivati. MCO Fondazione Missioni Consolata Onlus Cooperando... www.missioniconsolataonlus.it Testo di Chiara Giovetti ERRATACORRIGE: QUANDO I PROGETTI NON BASTANO «N el nostro quartiere, dove il 43 per cento della popola- zione non va a scuola, un progetto di formazione sa- rebbe anche utile. Per le ragazze che hanno frequen- tato la scuola possiamo ipotizzare una specializzazione nell’informatica, perché anche quelle che lavorano nel commerciale non vedono mai un computer, fatta eccezione per quelle che hanno frequentato qualche scuola seria, che però è verso il centro città (e non è accessibile a tutte); molte a scuola si sono formate usando due o tre macchine da scrivere per classe. Per le ragazze che hanno lasciato gli studi o non sono andate a scuola, proporrei dei corsi di alfabetizza- zione: è quello che già facciamo in piccolo in parrocchia. Ma non basta fare studiare le persone: bisogna chiedersi quali sono poi le effettive opportunità di lavoro. Altrimenti specializziamo la disoccupazione». Così padre Santino Zanchetta, missionario della Consolata, riassume la situazione del quartiere di Saint Hilaire a Kinshasa, Repubblica Demo- cratica del Congo, nel quale da oltre vent’anni vive e lavora. specializ- zare la disoccupazione : può sembrare una battuta, ma è anche un’i- stantanea della situazione nella quale molti missionari si trovano a la- vorare. Contesti che, pur non mancando una scuola o un pozzo o un dispensario - quelli magari ci sono e funzionano -, sono inseriti in un ambiente sociale e soprattutto economico che non cambia, o cambia lentissimamente e non offre opportunità diverse dal semplice soprav- vivere giorno per giorno. * C apaCity building è traducibile approssimativamente come «svi- luppo delle competenze» e loCal ownership come «titolarità/proprietà locale». e mpowerment è più difficile da tradurre ma è sostanzialmente il processo di acquisizione di potere – inteso come consapevolezza delle proprie capacità e autostima - e responsabilità.

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