Missioni Consolata - Giugno 2015

P atricia Santos è una giovane professoressa di storia presso l’Università statale del Piauí. Da cinque anni si occupa di religiosità e di feno- meni religiosi, ma sono stati i suoi studenti a spin- gerla a studiare anche l’umbanda. Professoressa, nel maggio del 2014, un giudice federale di nome Eugênio Rosa de Araújo senten- ziò che le religioni afrobrasiliane non sono reli- gioni… «Sulla questione ci sono state varie discussioni. Personalmente le considero delle religioni, con regole e riti». Si dice che l’umbanda e il candomblé siano reli- gioni afrobrasiliane. È un’affermazione corretta? «Direi di sì. L’umbanda è una religione con un’origine brasiliana, ma con varie matrici: cattolicesimo, spiriti- smo kardecista, elementi di religiosità indigena e di re- ligiosità africana. È una religione eterogenea nata an- che come forma di resistenza. Il candomblé è più una religione africana. Direi che essa ha subito un “pro- cesso di sbiancamento” meno accentuato. Nondimeno anche in essa sono presenti rituali di altre religioni». Nel suo paese quanti sono i seguaci delle reli- gioni afrobrasiliane? «Non saprei dire quanti siano i seguaci dell’um- banda, anche perché si assiste a una negazione da parte degli stessi umbandisti. In un sondaggio con- dotto da un gruppo di ricerca nella città di Oeiras, nel Piauí, si è riscontrato che gli stessi frequentatori dei terreiros non si considerano umbandisti o addirit- tura negano qualsiasi relazione con quella religione. I dati Ibge ( Instituto Brasileiro de Geográfia e Esta- tistica ) dicono che in questa città non ci sono prati- canti dell’umbanda. Un dato contraddetto dal nu- mero di terreiros esistenti. Soltanto nella zona ur- bana se ne contano almeno sette». Se i numeri dei seguaci non si conoscono, si può almeno dire a quali categorie sociali apparten- gano? «Anche se non è così facile determinare la parteci- pazione delle varie categorie sociali, è evidente che tra gli aderenti alle religioni afrobrasiliane si incon- tra un gran numero di neri e di poveri. In ogni caso, va segnalato che oggi molti frequentatori sono bian- chi, ricchi e con un alto livello di scolarità. Rimane vero che, da molto tempo, i terreiros si trovano nelle periferie delle città o comunque in zone marginali delle stesse». L’umbanda (e il candomblé) si celebrano sempre nei terreiros ? «Non sempre. Il terreiro è lo spazio dove vengono fatti la maggior parte dei rituali. Tuttavia, alcuni di essi si possono fare anche all’aria aperta». Chi conduce i riti dell’umbanda? «Generalmente i celebranti sono il pai-de-santo o la mãe-de-santo ». Nell’umbanda sono venerate varie divinità ( orixás ). Si può comunque dire che essa sia una re- ligione monoteista? «La è. Olorum (detto anche Zambi) rappresenta il nostro Dio cristiano. Oxalá è Gesù Cristo. E poi ci sono gli orixás , santi con nomi e ruoli diversi». Esiste un momento che accomuna le celebra- zioni in ogni terreiro ? «Il momento centrale sono i pontos cantados , che sono canti e musiche che vengono intonati durante le celebrazioni». Esiste una «linea bianca» e una «linea nera» nelle celebrazioni dell’umbanda? «Altra risposta complicata da dare. In generale, gli umbandisti non considerano pratiche denominate li- nea nera, volte cioè a propiziare il male. Al contrario, l’umbanda si propone di essere vicina alle cose buone». L’umbanda èmalvista o almeno guardata con so- spetto da molti brasiliani. Come mai? «Perché essa è sempre stata descritta con termini negativi come quello di stregoneria. Davanti a defini- zioni di questo tipo le persone si spaventano. Oltre a ciò, c’è una motivazione che deriva dalla formazione sociale e storica del Brasile. Il paese ha sempre de- scritto i neri come esseri inferiori, barbari o stregoni. Magari per il semplice fatto di saper lavorare le erbe o di adorare la natura». Se in passato fu la chiesa cattolica a guardare con sospetto alle religioni afrobrasiliane, oggi- giorno sono le chiese neopentecostali (con la Igreja Universal di Edir Macedo in testa) i princi- pali avversari di umbanda e candomblé. È così? «Nel passato la chiesa cattolica ha condannato i culti religiosi afrobrasiliani, perché ai suoi occhi erano generatori di malefici. Questo atteggiamento fu molto seguito durante il periodo coloniale brasi- liano. Anche perché era funzionale al controllo e alla vigilanza dei padroni (bianchi) sugli schiavi (neri). Oggi sono le chiese neopentecostali a mostrare in- tolleranza. Nella loro ricerca di proseliti, esse non esitano a porre in essere azioni violente contro i se- guaci o i luoghi delle religioni afrobrasiliane. Ad esempio, ci sono stati molti casi ( cfr. Istoé 2191, 2011 ) di invasione di terreiros o distruzioni di immagini di orixás che si trovassero in vie o piazze pubbliche». PaoloMoiola Intervista con Patricia Santos Candomblé e umbanda sono religioni • Religioni | Umbanda | Candomblé • MC ARTICOLI

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=