Missioni Consolata - Giugno 2015

CUBA Testo e foto di DANIELE ROMEO V aradero. Mentre sono se- duto al bar del mio hotel a sfogliare lo stradario, il barman mi chiede dove sono diretto. Gli rispondo che al- l’indomani partirò alla volta del Sud e, in particolare, per la zona di Cardenas e Matanzas. Mi sug- gerisce di parlare con Yandri, una delle responsabili dell’hotel che, come molti altri, proviene da Car- denas. Pare sia la persona più adatta con cui scambiare qualche battuta e ricevere indicazioni. La cerco alla reception , ma è impe- gnata. Mi dà appuntamento al bar, a fine serata. Quando la in- contro mi offre dell’ottimo rum e s’informa sul mio lavoro. Non nega le sue origini ma per lei, che parla un quasi perfetto inglese e vive a contatto più con europei e nordamericani che con cubani, è un po’ imbarazzante parlare di Cardenas. Yandri si considera una privilegiata a poter gestire un ho- tel nell’area ricca di Cuba. Al con- trario - spiega la donna -, la sua città di origine mi mostrerà pro- prio quegli aspetti di povertà e vita quotidiana che intendo docu- mentare. Trascorriamo la serata a parlare e bere. A un tratto della conversa- zione, probabilmente per la stan- chezza, la fiducia che le ispiro o semplicemente a causa di un sorso in più di rum, Yandri decide CUBA e l’AtteSA per il Dopo «BloqUeo» / 2 TRA NOSTALGIA E SPERANZA Sull’isola caraibica i cartelloni stradali non pubblicizzano prodotti di consumo, ma eroi della rivoluzione. Abituata a vivere con poco, la maggioranza dei cubani attende il cambiamento. Difficile capire come il prevedibile migliora- mento economico trasformerà i ritmi (rilassati) della loro attuale esistenza.

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