Missioni Consolata - Aprile 2015

la capitale sabauda. La Sindone rimase a Torino prima nella chiesa di San Francesco, poi a Palazzo Reale ed infine in Duomo. In seguito al rogo della cappella del Guarini dell’11 aprile 1997 fu trasferita al sicuro, forse in un monastero della collina tori- nese, per tornare in Duomo in oc- casione dell’Ostensione del 1998. Prima fotografia della Santa Sindone L’interesse per la Sindone si ac- centuò quando fu scattata la prima fotografia in occasione del- l’Esposizione Generale d’Arte Sa- cra del 1898 da Secondo Pia. Già molto prima di questa data si sa- peva che l’immagine sindonica non era dipinta, a divverenza delle numerose copie circolanti in Europa a partire dal Medio Evo, utilizzate nelle chiese per la rap- presentazione dei misteri pa- squali. La riproduzione fotografica, con sorpresa di tutti, dimostrò come l’impronta del lenzuolo fosse un negativo. Da quel momento in poi gli studi sulla Sindone divennero sempre più frequenti fino a por- tare negli anni cinquanta a una vera e propria branca della scienza: la sindonologia. Le analisi più recenti, eseguite dopo l’Ostensione del 1978, colo) e quella di Costantinopoli al- meno fino al XIII secolo (da cui sa- rebbe stata trafugata dai crociati). La storia della reliquia subisce poi un oblio di circa 150 anni, che per ora non si è riusciti a colmare es- senzialmente per mancanza di do- cumenti. Comunque nel 1353 la troviamo presso i canonici di Li- rey, a cui fu consegnata da Goffre- do I di Charny. Costui probabil- mente ne era entrato in possesso per successione ereditaria. Nel 1453 il Lenzuolo sacro venne ceduto a Ludovico di Savoia, ca- detto di Amedeo VIII da parte di Margherita di Charny, vedova di Umberto di Villersexel nella città di Ginevra. Da quel momento ap- partenne ai Savoia fino al 1983, quando fu donata dall’ex re d’Ita- lia, per volontà testamentaria, alla Santa Sede, e lasciata a Torino per volontà papale. La Sindone rimase nella cappella di Chambery fino al 1578, tranne nei brevi periodi in cui fu al se- guito dei Savoia in Francia, in Pie- monte e in Lombardia. Emanuele Filiberto in quell’anno trasportò la reliquia a Torino allo scopo dichia- rato di abbreviare il pellegrinaggio al sacro lino da parte di san Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano (pellegrinaggio che l’arcivescovo rinnovò altre tre volte negli anni 1581, 1582 e 1584), ma in realtà in un ben più vasto quadro di riforme che videro Torino divenire hanno rimesso in discussione la datazione della reliquia, ma non sono tuttavia riuscite a dare delle risposte pienamente convincenti al problema. In ogni caso rimane fatto indubitabile che i segni pre- senti sulla Sindone coincidono con la descrizione della passione dei Vangeli. Il Beato Giuseppe Allamano come canonico della cattedrale ebbe il privilegio di portare sulle spalle la cassa in occasione della Osten- sione iniziata il 25 maggio 1898, celebrata per ricordare parecchi centenari, tra cui il XV centenario del Concilio di Torino (San Mas- simo 398), e durante la quale fu scattata la celebre foto da parte dell’avvocato Secondo Pia, che ri- voluzionò la sindonologia. Nel 1901 inviò in omaggio al vicario apostolico dei Galla in Etiopia, un «artistico vetro della SS. Sin- done»; stesso dono inviò al supe- riore dei Lazzaristi a Roma; ripetu- tamente parlava della Sindone ai Missionarie e alle Missionarie della Consolata. Angelo Siro Gruppo Filatelia Religiosa «Don Pietro Ceresa», Torino-Valdocco www.filateliareligiosa.it Francocielo 82 MC APRILE 2015

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