Missioni Consolata - Aprile 2015

APRILE 2015 MC 75 zione come Astrid che lavora al fianco delle istituzioni ma che consente di riunire esperienze e discipline diverse. Quando sa- remo pronti offriremo ben vo- lentieri questo lavoro alle istitu- zioni e alla politica. Oggi lavo- riamo tranquillamente anche al riparo dalle inevitabili tensioni che il dibattito politico genera». La sua proposta precedente si fermò anche perché non ci fu accordo sul fatto che essa si fondasse sul principio di laicità che, tuttavia, è alla base della Costituzione repubblicana. Per- ché dunque non ci si è trovati d’accordo? Oggi le cose sono cambiate o l’affermazione della laicità dello stato costitui- sce ancora un problema per qualcuno? «In quel momento quel riferi- mento nel testo al principio della laicità è risultato dirompente, ma non è detto che debba essere sempre così: le cose cambiano. Del resto ripeto che la nostra proposta avrà un respiro più am- pio e, pur fondandosi ovvia- mente sul principio di laicità che è parte essenziale della nostra Costituzione, potrà declinarlo in modo altrettanto efficace. Non credo proprio che andando alla radice del problema vi possano essere dei contrasti. Magari vi saranno su altri aspetti». Ritiene che, anche quando fosse approvata la nuova legge generale sulla libertà religiosa, sarebbe utile proseguire con la stipula delle intese tra lo stato e le confessioni religiose? «Diciamo subito che non è lecito chiudere una porta, come quella MC RUBRICHE delle intese, che la Costituzione prevede. D’altra parte ci sono delle intese che hanno fatto am- piamente il loro percorso, come quella con i Testimoni di Geova, che dovrebbero essere appro- vate. Certo, su un piano gene- rale, diciamo di opportunità, credo che sarebbe meglio proce- dere con una legge unilaterale dello stato che regoli il diritto per tutti perché, paradossalmente, se procedessimo solo sul terreno della regolamentazione bilate- rale attraverso le intese rischie- remmo di allargare le disparità tra chi gode di regimi particolari e chi ancora è soggetto all’ana- cronistica legge 1159 del 1929». In attesa della legge generale, rimane aperta nel nostro paese la questione di un’intesa con l’Islam. Quali problemi crea questa situazione, nella pro- spettiva di una piena integra- zione dei fedeli islamici nel si- stema costituzionale e giuri- dico, oltre che nella società, del nostro paese? L’approvazione di una legge ge- nerale sulla libertà religiosa fa- ciliterebbe la soluzione di que- sti problemi o la renderebbe invece più difficile? «È esattamente questo il pro- blema. Proprio all’Islam mi rife- rivo quando parlavo di inaccetta- bili differenziazioni. Visto che fino a questo momento la strada dell’intesa si è rivelata impercor- ribile con l’Islam, è essenziale procedere sulla base della cosid- detta legge generale. Non ho alcun dubbio. Oggi que- sta legge è necessaria. Si po- trebbe procedere anche con la creazione di un testo unico che riunisca le disposizioni sparse in una quantità enorme di testi nor- mativi diversificati. In questa ma- teria però la mera compilazione non è sufficiente: si tratta di rior- dinare e ammodernare. Io credo che la strada migliore sia invece quella di fare una legge di prin- cipi e anche di disposizioni inno- vative che mettano in soffitta la legge sui culti ammessi, che con- tenga una delega idonea e confe- zionare le disposizioni più speci- fiche, e anche la delega per la re- dazione di un testo unico innova- tivo». Paolo Bertezzolo aurelio candido/Flickr.com Note: 1- Tra i relatori di quel convegno c’erano, tra gli altri, Roberto Maz- zola, dell’Università del Piemonte Orientale A. Avogadro, Marco Ventura della Katholieke Universiteit Leuven, Romeo Astorri dell’Università Catto- lica del Sacro Cuore, Alessandro Fer- rari dell’Università degli Studi del- l’Insubria. 2- Il gruppo è formato, oltre che dai professori indicati nella nota 1, dal- l’intervistato Roberto Zaccaria, in veste di coordinatore, da Francesco Margiotta Broglio, Sara Domianello, Pierangela Floris, Valerio Tozzi, Paolo Naso, Paolo Cavana e Marco Croce. Ha partecipato ad alcune riunioni il Sen. Lucio Malan. Hanno anche ade- rito Paolo Corsini e Vannino Chiti. Partecipano stabilmente alle riu- nioni, in veste di osservatori, la dott.ssa Anna Nardini per l’Ufficio studi e rapporti istituzionali della Presidenza del Consiglio, e la dott.ssa Giovanna Maria Rita Iurato della Direzione centrale affari di culto del ministero dell’interno. Ci sono poi alcuni esponenti di confes- sioni religiose che ne hanno fatto ri- chiesta: Yahya Pallavicini (Coreis, Comunità religiosa islamica italiana), Ezzedin Elzir (Ucoii, Unione delle co- munità islamiche d’Italia), Abdellah Redouane (Moschea di Roma), Ti- ziano Rimoldi (Avventisti), un rappre- sentante della chiesa Ortodossa. Per l’Uaar (Unione atei agnostici razio- nalisti) partecipa anche Adele Orioli. Del gruppo redazionale più ristretto fanno parte Ferrari, Mazzola, Domia- nello e Floris. Foto di Louise Bonzoni da www.robertozaccaria.it Siti web: www.robertozaccaria.it www.astrid-online.it

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=