Missioni Consolata - Novembre 2014

MC ARTICOLI NOVEMBRE 2014 MC 69 somma, non nelle aule, ed ero contestato. Anche le mie discipline erano diverse: la geografia era an- tropologia, la storia era geografia, ecc. Qui, invece, insegniamo ma- terie che danno una visione ampia della relazione tra cause ed ef- fetti». Colonizzazione e folclore Gli studenti di Jorge sono una qua- rantina, ma se si sommano a visi- tatori, corsisti, e altre persone che partecipano agli eventi e ai semi- nari, sono ormai centinaia e centi- naia. A tutti, le lezioni del profes- sor Conceição cercano di aprire nuovi orizzonti e di stimolare una consapevolezza diversa di sé e del mondo. È anche una «università itinerante», in quanto «si sposta» in altri stati brasiliani, dove stu- denti e insegnanti chiedono confe- renze su vari temi: Africa, aboli- zione della schiavitù, salute, ance- stralità, coscienza negra, rispetto per la Madre Terra, e altro ancora. «Cerchiamo di mettere in crisi il si- stema delle università ufficiali, che sono espressione del gruppo do- minante bianco e ricco. Anche quando parlano di “Africa”, di “co- scienza negra”, di “afrodiscen- denza”, di “identità negra” lo fanno sempre dal punto di vista cendo la nostra rivoluzione e “de- colonizzazione”. Non serve essere “afrodiscendenti” se rafforziamo il processo di colonizzazione attra- verso il folclore: l’ orixá Exu* è il simbolo più libertario che esista: unisce femminile e maschile, rosso e nero, l’armonizzazione tra gli op- posti. Tuttavia, poiché nel Can- domblé c’è stata la “demonizza- zione” di Exu, ora è solo maschile. Il femminile è sparito». «Ecco perché per noi è prioritaria l’educazione della donna negra. Nella nostra università viene inse- gnata anche una danza antica afri- cana che provoca uno stato di trance . Le danzatrici sono donne forti, che si fanno rispettare dagli uomini. Sono “Dee negre, d’e- bano”. Fanno parte di quell’iden- tità che il colonialismo tentò di di- struggere, senza riuscirci». Angela Lano (*) Gli orixás sono divinità del Candom- blé, la religione afrobrasiliana. A RCHIVIO MC: sull’educazione in Brasile si legga anche João cresce con i libri , sull’associazione «Ler para crescer» di Manaus, reportage pubblicato a di- cembre 2012. del bianco, discendente del colo- nizzatore. Lì mi conoscono come il professore che non ammette il di- scorso sulla “coscienza negra”, ma ciò che contesto è l’uso folclori- stico di questo tema. Bisogna com- prendere la differenza tra “co- scienza folclorica o folclorizzata” e consapevolezza vera delle proprie origini. Faccio un esempio: gli orixás cristianizzati, cioè coloniz- zati, sincretizzati, che non raggiun- gono le radici dell’ancestralità. Le religioni monoteistiche patriarcali tolgono forza alla figura femmi- nile». «Dunque, noi cerchiamo di resti- tuire il valore e il significato origi- nario alle tradizioni antiche, rifiu- tando il dualismo, che è la base fi- losofica del patriarcato ed è la vi- sione occidentale delle relazioni umane e di potere. In questa realtà, le donne che assumono il potere perdono la loro femminilità e potenziale creativo, di “guari- trici”. La rivoluzione politica, dun- que, inizia con la rivoluzione ses- suale, cioè con l’equilibrio e l’ar- monizzazione tra maschile e fem- minile, matriarcato e patriarcato. È necessario che le donne ripren- dano il proprio potere ancestrale, il “femminino sacro”». «Il fallimento del movimento negro stesso è dovuto al fatto di essere basato sul patriarcato. Le donne di “potere”, anche lì, erano molto mascoli- nizzate, dovevano imi- tare gli uomini per ac- cedere a ruoli impor- tanti. Noi critichiamo, in modo costruttivo, il movimento della ne- gritudine». «Ecco, stiamo lavo- rando su tutto ciò, fa- # In alto: Biblioteca Comu- nitária Betty Coelho, un corso per professori. A si- nistra : un momento ludico per i bambini nei locali della biblioteca. A destra : la nipotina del prof. Con- ceição nel «Museu do objeto imaginário».

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