Missioni Consolata - Novembre 2014

54 MC NOVEMBRE 2014 cesi di Viana, oggi, pieni di grati- tudine al Signore, riceviamo tra di noi, e ve li presentiamo, questi tre giovani missionari della Con- solata, affinché insieme a voi co- struiscano un nuovo sogno, una nuova pagina della vostra storia, quella di farvi diventare una vera comunità parrocchiale». Padre Fredy Gomez, a nome del- l’Istituto ha ringraziato il ve- scovo, i missionari di Yarumal e tutto il popolo di Dio per la calo- rosa accoglienza e la fiducia ac- cordata. È stato proprio un bell’incorag- giamento per i tre giovani missio- nari, i cui anni di sacerdozio as- sommano tutti insieme a cinque, all’inizio di nuovissima espe- rienza missionaria. ANGOLA # A destra : per localizzare Viana, alla periferia di Luanda, capitale dell’An- gola, usiamo di proposito questa car- tina del 2007 in cui sono segnati i luoghi ad alta concentrazione di mine, triste residuo della lunga guerra ci- vile che ha insanguinato il paese per 26 anni (1975-2002). Notare come il centro di Viana sia una immensa baraccopoli senza strade e servizi. Qui sopra e a sinistra : momenti della prima messa dei nuovi missionari con il vescovo di Viana, mons. Ferreira, al «Centro Santo Agostinho». A destra in basso : i padri Fredy ( 2° a destra ), Sylvester ( 1° a destra ) e Dani ( 1° a sinistra ) all’arrivo all’aeroporto di Luanda con padre Pendawazima Dietrich ( 2° a sinistra ), vice superiore generale. frire come comunità composta da sacerdoti di tre paesi diversi. C’è poi il bisogno di una formazione cristiana più approfondita per tutti, e di far crescere il senso co- munitario in una popolazione multietnica e provata da anni di guerra, abbandonata a se stessa, lontana dai propri villaggi di ori- gine e senza il supporto della so- cietà tradizionale. Oltre al creare comunità, che è la priorità, sarà poi anche necessario costruire una vera chiesa che diventi casa di tutti e alcune strutture minime, come un salone per gli incontri e salette per il catechismo e la for- mazione, e poi anche la casa par- rocchiale, per non essere più ospiti, ma «cittadini». Dani Romero L a quasi parrocchia di S. Ago- stino conta un grande nu- mero di fedeli provenienti da quasi tutte le province del- l’Angola, un bel miscuglio di gruppi diversi attirati dal miraggio della capitale Luanda. Ha una vita comunitaria attiva e partecipata anche se mancano completa- mente le strutture e la gente si trova a pregare sotto gli alberi. Sono molte le sfide che i nuovi missionari dovranno affrontare, tra queste la più impegnativa sarà quella di riuscire ad accompa- gnare bene il cammino spirituale di così tanti cristiani, dando la te- stimonianza che è possibile vivere insieme pur nella diversità. La loro forza sta proprio nella testi- monianza di vita che potranno of-

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