Missioni Consolata - Novembre 2014

NOVEMBRE 2014 MC 15 BURKINA FASO Testi e foto di MARCO BELLO e GIANLUCA IAZZOLINO O uagadougou . Roland Ouedraogo è un modesto falegname burkinabè. Il suo atelier si affaccia su una delle tante polverose vie del quartiere « sécteur 29 » della capi- tale. Zona periferica in continua espansione, perché Ouaga - come viene chiamata comunemente la capitale - si allarga a macchia d’o- lio, non avendo barriere naturali intorno a sé. Roland fa lavorare due ragazzi che imparano il me- stiere. Ha moglie e tre figli ed è molto attivo nella sua parrocchia. Dopo aver passato un periodo di crisi economica, è riuscito ad avere una buona commessa per rifare le porte di un grande al- bergo della città. In passato, ci dice, aveva un conto alla Cassa popolare (una banca di prossi- mità), ma poi lo ha prosciugato e non è più riuscito a risparmiare. Ma adesso gli affari vanno meglio. «Ho sentito parlare di Airtel Mo- ney e mi interessa saperne di più. Credo che per il mio lavoro possa essere utile. Mi capita di andare a lavorare in un cantiere lontano dalla falegnameria e di avere biso- gno di mandare soldi ai miei aiu- tanti rimasti all’atelier per com- prare qualche pezzo. Oppure vice- INCHIESTA «MOBILE MONEY» DENARO VIRTUALE / 3 TUTTI PAZZI PER IL MOBILE Uno dei paesi più poveri del mondo. Privo, quasi, di risorse. Un popolo tenace e ingegnoso. Forse perché nei secoli ha dovuto resistere a un clima ostile. Alfabetizzati e non, i Burkinabè sono molto ricettivi alle nuove tecnologie. Così, i servizi finanziari su telefono cellulare hanno avuto un successo insperato. Anche per gli addetti ai lavori. Scopriamo perché.

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