Missioni Consolata - Novembre 2014

NOVEMBRE 2014 MC 11 sionari della Consolata, che hanno plasmato queste regioni, le hanno portate al loro sviluppo attuale, lavorando a tutto tondo nel sociale, nell’istruzione, nella sanità e nello spirituale, facendo «il bene, bene» come esigeva il beato Allamano, fondatore dell’I- stituto. E vi assicuro che là il bene è stato fatto davvero bene. Non lo dico io. Lo dice la riconoscenza della gente, l’affetto verso i mis- sionari; lo diceva, non a parole, la figura di padre Bruno: con i fatti, il comportamento, le azioni, il suo spirito, il suo impegno, dal giorno del suo arrivo fino ai suoi ultimi passi. Vivendo a Florencia non avrei mai pensato che avrei condiviso con padre Bruno i suoi ultimi sei mesi di vita. Per me, che ora scrivo cer- cando di trattenere l’emozione, era stato preparato un disegno più grande di quello per il quale pensavo di essere partito. In Co- lombia si dice: «Diós sabe como hace sús cosas» (Dio sa come fa le sue cose). Padre Bruno ha lasciato questo mondo e il suo Caquetá il 16 aprile 2014, mercoledì santo. La sua morte è stata repentina e ina- spettata perché aveva una salute di ferro, era un uomo fortissimo, di quelli che non si vedono più. «È finita la fabbrica», diceva quando la mia salute zoppicava nell’adat- tarsi all’ambiente tropicale così diverso dal nostro. Ci ha lasciati per un infarto diabetico, ma fino a poco prima stava bene. E non solo stava bene, ma conti- nuava a darmi esempio di come bisogna essere «prima santi e poi missionari», sempre secondo i dettami lasciati dal beato Giu- seppe Allamano. D a quel primo assaggio nel 2012, è nata in me la vo- glia di sapere di più, di co- noscere e condividere quanto desideravo scoprire sul- l’avventura missionaria della Con- solata in Caquetá. Volevo scrivere della storia corale di quella mis- sione sui fiumi e nella foresta. Incoraggiato da padre Bruno, sono tornato in Caquetá per rac- cogliere materiale, libri, docu- menti e testimonianze intervi- stando uomini e donne, missio- nari e non, che hanno condiviso con padre Bruno più di cin- quant’anni d’impegno per il pros- simo in una terra di frontiera di grandi speranze e contraddizioni. Per fare tutto questo, ho iniziato a vivere con padre Bruno nella parrocchia del Torasso, a Floren- cia, la capitale della regione del Caquetà, la città che il 26 aprile 1952 aveva accolto il primo ve- scovo della Consolata in Colom- bia, l’indimenticabile mons. Anto- nio Maria Torasso (1914-1960). Florencia è una città che vive gra- zie all’infaticabile opera dei mis- MC ARTICOLI # In queste pagine : sullo sfondo del Rio Putumayo a Puerto Leguizamo, un bel ritratto di padre Bruno Del Piero e un selfie con Alberto Cancian.

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