Missioni Consolata - Ottobre 2014

cano coi suoi 5.895 metri d’al- tezza, è sacra per numerosi popoli, come i Chagga della Tanzania, che considerano la vetta una sorta di porta che conduce verso la dimen- sione degli antenati. Il documenta- rio inizia con una frase emblema- tica di Julius Nyerere, lanciata col famoso discorso «Una luce sul Kili- mangiaro» in occasione della di- chiarazione d’indipendenza dalla Gran Bretagna: «Vogliamo accen- dere una candela e portarla in cima al monte Kilimangiaro che s’illuminerà al di là dei nostri con- fini portando speranza dove c’era disperazione, amore dove c’era odio, e dignità dove prima c’era solo umiliazione». Attraverso que- sto incipit Sons of Africa mette proprio l’accento sulla speranza di un presente fondato sulla pace e sulla riconciliazione. L’amicizia tra Madaraka e Jaffar ne è una testi- monianza. In questa storia ha pre- valso ciò che l’attivista anti apartheid , nonché Premio Nobel per la Pace Desmond Tutu defini- sce ubuntu , ovvero quella genero- sità, quella benevolenza, quella compassione tipiche della visione africana del mondo. Ideatore della Commissione per la verità e la Ri- conciliazione, l’arcivescovo eme- rito Desmond Tutu ha tracciato in Sudafrica la via del perdono, della magnanimità, della clemenza. Una via intrapresa da Jaffar e da Mada- raka, come quest’ultimo sottoli- nea: «La guerra tra Uganda e Tan- zania fa parte della nostra storia collettiva ed è un’importante le- zione per tutti noi, affinché non ri- petiamo in un prossimo futuro gli stessi errori. Insisto anche col dire che né Jaffar, né io dovremmo es- Riconciliazione? Il documentario Sons of Africa ri- corda concisamente il conflitto tra Uganda e Tanzania, descrive le op- poste visioni politiche e umane dei due presidenti, Idi Amin e Julius Nyerere, e mette in luce come un’ascesa alla montagna sacra del Kilimangiaro possa gettare le basi di una riconciliazione tra le due nazioni. A compiere la scalata sono Godfrey Madaraka Nyerere e Jaffar Amin insieme al regista Jim Becket e alla sua troupe. In realtà, Madaraka e Jaffar raggiunsero in- sieme una prima volta il Kiliman- giaro nel 2010, nel mese di dicem- bre, per poi ripetere l’impresa nel settembre 2011 con la troupe di Jim Becket (regista che all’epoca aveva 73 anni). Un’ascesa che è simbolica, poiché la montagna, la più elevata del continente afri- TANZANIA/UGANDA 60 MC OTTOBRE 2014 I l 13 aprile 1922 Kambarage Nyerere nacque a Bu- tiama. Sin da giovane, dimostrò di possedere acume di pensiero, intraprendendo una brillante carriera scolastica. Parallelamente, si avvicinò alla re- ligione cattolica. Il 23 dicembre 1943 venne battezzato da padre Mathias Koenen, scegliendo come nome cri- stiano Julius. Dopo la laurea in pedagogia (Università Makerere di Kampala, in Uganda), si specializzò in storia ed economia politica a Edimburgo. In Scozia en- trò in contatto con il Fabianesimo, movimento poli- tico-sindacale impegnato a migliorare le difficili condi- zioni lavorative della classe proletaria. Ritornato in Tanganica, insegnò storia, lingua inglese e swahili (da qui l’affettuoso appellativo di Mwalimu , «maestro»). N yerere, nel 1953, divenne primo Presidente della Tanganyika African National Union. Da allora dedicò le proprie energie verso la libertà del suo paese. Egli riuscì a ottenere prima l’autonomia interna per il Tanganica, poi l’indipendenza (1961). Nyerere fu eletto Presidente della giovane Repubblica del Tanga- nica, divenuta, nel 1964, Repubblica Unita di Tanza- nia, grazie all’unione federale con l’arcipelago di Zan- zibar. Il Mwalimu cercò di realizzare le sue idee fon- date sull’ ujamaa , attraverso uno sviluppo comunitario di tipo rurale. Il suo progetto di socialismo africano era una «terza via», sganciata dal capitalismo occiden- tale e dal sistema marxista sovietico. Egli fu socialista e un appassionato cattolico (pregando, seguendo pe- riodi di digiuno, presenziando alla messa ogni dome- nica). Nel 1969 incontrò papa Paolo VI, e nel 1990 Gio- vanni Paolo II. A differenza di tanti altri esponenti po- litici, africani e non, Nyerere non ha mai utilizzato la propria posizione per arricchirsi. Morì di leucemia, il 14 ottobre 1999, a Londra. Ai funerali, svoltisi a Dar es Salaam, parteciparono milioni di persone per tribu- tare un ultimo omaggio al Maestro. Nel 2005 è stata avviata la causa di beatificazione. Il 13 maggio dello stesso anno la Congregazione per le cause dei santi ha dato il benestare perché Nyerere sia chiamato «Servo di Dio». Silvia C. Turrin Julius Kambarage Nyerere Vedi F. Bernardi, Un politico santo? Il maestro signore , MC 10/2011, pag. 35

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