Missioni Consolata - Ottobre 2014

40 MC OTTOBRE 2014 A i nostri giorni la teologia cristiana ha ri- scoperto in modo decisivo la teologia della terra, riportando il discorso ecologico al centro dell’attenzione del cristiano, supe- randone allo stesso tempo la semplice connota- zione etica. Dio comunica, parla. Attraverso la sua Parola con- tinuamente si rivela. Giovanni, anzi, ci dice che lui stesso è logos , Parola (Gv 1, 1-3). Al centro della Parola di Dio è il mistero di Cristo: «Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ulti- mamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo» (Eb 1, 1-2). Di questa Parola noi siamo «uditori». Tale ruolo non ci colloca alla periferia della relazione con Dio, ma ci rende coprotagonisti, attori della stessa. Sia come singoli sia come comunità, la Pa- rola ci incontra in un contesto che ci rappresenta, di cui siamo parte e al quale, allo stesso tempo, siamo inviati (la missione). Nel linguaggio biblico, tale contesto prende il nome di «terra». Quando parliamo di terra, facciamo riferimento a diverse realtà specifiche, che possono però essere tra loro intimamente interconnesse. La terra può indicare le radici personali, il luogo di provenienza. Parlare di terra significa in questo caso fare appello all’identità culturale, personale e sociale della persona. Terra, però può indicare an- che il pianeta, superficie dove poggiano i corpi, VERSO UNA TEOLOGIA DELLA TERRA TERRA? TERRA! DI U GO P OZZOLI La teologia cristiana riscopre la terra. Un concetto con tante implicazioni: lo spazio in cui vivo, il pianeta, l’intero genere umano. Ma anche la «Madre Terra» e la «Terra promessa». Legame, patrimonio storico, senso di appartenenza e identità. Vediamo come l’uomo biblico sia al servi- zio della creazione, e abbia l’incarico di mantenere inalterati i suoi equilibri. © Gigi Anataloni

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