Missioni Consolata - Maggio 2014

MAGGIO 2014 MC 57 famiglie cilene Angelini e Matte), anche lo sfruttamento di altre ric- chezze naturali ha generato pro- blemi. Come ad esempio nell’Ay- sén, regione della Patagonia ci- lena, in cui un consorzio interna- zionale (formato da Endesa-Enel e da una società della famiglia Matte) vorrebbe sfruttare le enormi risorse idriche per la pro- duzione di energia elettrica. Al progetto si oppone la maggio- ranza delle popolazioni locali, gui- data da mons. Luis Infanti della Mora, italiano di Udine, vicario apostolico dell’Aysén 7 . «La battaglia di mons. Infanti nella regione di Aysén è una bat- taglia etica più che economica. Ci sono istituzioni che lo appoggiano e altre che lo criticano. Tuttavia, anche nelle correnti di pensiero ecologico ci sono posizioni di- verse. Il tema energetico è un tema forte. L’acqua sembra - dico sembra perché non sono un tec- nico - dare la possibilità di pro- durre energia in forma più pulita. In Cile abbiamo molte centrali a carbone, che sono veramente in- quinanti. Sono vissuto per tre anni a Conceptión dove siamo riusciti a fermare la costruzione di una nuova centrale termoelet- trica a carbone, quella sì vera- mente inquinante. L’acqua è un bene comune che deve essere di- feso opportunamente. D’altra parte, abbiamo anche bisogno di risolvere il problema energetico». «Francesco è un dono» Mons. Ezzati non vuole parlare soltanto del suo ruolo pubblico. Vuole essere anche e soprattutto un uomo di Chiesa. «Perché - spiega - è una condizione in cui mi sento comodo e felice. Quella cilena non è una chiesa clericale, ma una chiesa di popolo, dove la partecipazione dei laici è molto forte. Qui a Santiago abbiamo una scuola di formazione dei laici ( Instituto Pastoral Apóstol San- tiago, ndr ) 8 che io ho seguito da vicino quando ero vescovo ausi- liario della capitale, cui parteci- pano migliaia di persone. Sono tutti volontari che, dopo il lavoro, alla sera dedicano alcune ore alla propria formazione per essere at- tivi nelle rispettive comunità. E poi un secondo aspetto molto bello della chiesa cilena sono le espressioni della religiosità popo- lare, che costituiscono una ric- chezza straordinaria, trasmessa di generazione in generazione. Ri- cordo, tanto per fare un esempio, la festa del Cuasimodo 9 a Pa- squa». Da un anno al Vaticano c’è un papa argentino. «Io ho avuto oc- casione di conoscere il cardinale Bergoglio in alcune riunioni del Celam ( Consejo episcopal latinoa- mericano, ndr ) 10 , ma soprattutto durante l’assemblea di Aparecida - era il maggio del 2007 -, dove eravamo nella stessa commis- sione, lui come presidente e io come membro. Dunque, ho po- tuto conoscere abbastanza bene questo dono di Dio alla Chiesa universale. Ho conosciuto un uomo molto umile, rispettoso del lavoro degli altri, un uomo di una spiritualità semplice ma allo stesso tempo molto profonda. Una persona di grande fede e dal # A sinistra : la Cattedrale di Santiago con un furgone di carabineros in primo piano. In alto : la pubblicità di un’università privata, a Santiago.

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