Missioni Consolata - Maggio 2014

editoriale comune della Fesmi EDITORIALE MAGGIO 2014 MC 3 Ai lettori UNA BUSSOLA PER L’EUROPA O ggi la percentuale degli europei che non hanno fiducia nel parlamento comunitario supera di 8 punti quella di coloro che invece ne hanno. Solo qualche anno fa gli estimatori erano oltre il 30% in più dei detrattori. Ancora più accentuata è la perdita di fiducia nei confronti della Commissione, del Consiglio e soprattutto della Banca centrale. Eppure a Bruxelles si decidono le sorti di mezzo miliardo di cittadini di 28 paesi. Scegliere una lista e individuare un candidato da votare, quindi, non possono essere atti stanchi e inconsapevoli. Il voto del prossimo 25 maggio è lo strumento l’unico in nostro possesso per indicare un nuovo percorso, per incamminarci sulla strada di un’altra Europa: quella dell’eguaglianza, dei beni comu- ni, dell’accoglienza, della pace. Per questo, come riviste missionarie, riteniamo che i rappresentanti eletti a Strasburgo e Bruxel- les debbano avere a cuore almeno cinque grandi tematiche: gli Epa (Accordi di partenariato eco- nomico); la pace e il commercio delle armi; l’emigrazione e l’immigrazione; la cooperazione in- ternazionale e il volontariato; la libertà religiosa. 1. Con gli Accordi di partenariato economico , l’Ue chiede ai paesi Acp (Africa, Caribi, Pacifico) di eliminare le barriere protezionistiche in nome del libero scambio. Le nazioni africane, togliendo i dazi e aprendosi alla concorrenza, permettono all’agricoltura europea, che vende i suoi prodotti a basso costo perché sostenuta da denaro pubblico, di invadere i loro mercati, con conseguenze po- tenzialmente drammatiche. Sono pertanto accordi da rivedere. 2. Per uscire dalla crisi, Bruxelles vuole sostenere lo sviluppo delle capacità militari continentali, con l’obiettivo di fare dell’ industria armiera un volano economico. Una scelta intollerabile per chi ricerca le vie del dialogo e del disarmo per risolvere situazioni di tensione e ostilità. Ci vuole un nuovo modello di difesa che trasformi l’Europa in una potenza di pace , a cominciare dalla costitu- zione dei Corpi Civili di Pace europei, come forza d’intervento tesa alla prevenzione e ricomposizio- ne nonviolenta dei conflitti. I casi della Siria e dell’Ucraina sono un monito per tutti. 3. Sui temi dell’ immigrazione , è urgente una riforma del regolamento di Dublino: introdotto nel 2003 per chiarire le competenze dei singoli stati sulle domande di asilo politico, si è rivelato uno strumento inadeguato e in contrasto con il principio di protezione dei rifugiati. Più in generale, l’Europa deve dimostrare che quello dell’accoglienza è tra i suoi principi fondativi. 4. A ciò contribuirebbe l’omogeneizzazione delle legislazioni nazionali in tema di cooperazione . L’Europa, tramite i suoi paesi, è il primo donatore per l’Africa. Ma spesso le sue azioni sono disper- sive, non legate a un progetto comune, e quindi poco efficaci. La cooperazione deve diventare lo strumento principe per una politica di pace che voglia garantire la convivenza e il benessere, nel ri- spetto dei diritti fondamentali di tutti i cittadini e valorizzando il contributo gratuito e volontario della società civile. 5. Infine, c’è il tema della libertà religiosa : parrebbe un diritto garantito e tutelato nel Vecchio Continente. Invece ha bisogno di un buon restauro perché l’Europa non è immune da casi di viola- zione della libertà di credo, di attacchi a membri delle minoranze religiose sulla base delle loro con- vinzioni, e di discriminazioni per motivi religiosi. La stessa attenzione che chiediamo alle istituzioni europee nei confronti dei paesi non europei, la chiediamo anche nei confronti dei paesi membri dell’Ue. I candidati parlamentari attraverso i loro programmi che manifestino sensibilità su questi temi, i cittadini attraverso la scelta di tali candidati, possono far imboccare all’Ue la strada del cambia- mento. Questo editoriale è sottoscritto dalle testate missionarie italiane aderenti alla Fesmi ( Federazione della Stampa Missionaria Italiana ) tra cui anche la nostra. Il testo, qui ridotto all’essenza per ragioni di spazio, apparirà uguale o con variazioni nelle diverse riviste e nelle varie pagine web.

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