Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2014

di Gigi Anataloni EDITORIALE GENNAIO-FEBBRAIO 2014 MC 3 Ai lettori SANTA AUDACIA «D acci la santa audacia di cercare nuove strade | perché giunga a tutti | il dono della bellezza che non si spegne» (Francesco, preghiera finale dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium ). Mi piace questo invito alla «santa audacia». Ne abbiamo proprio bisogno, perché nel vivere la nostra fede ci siamo davvero appiattiti. Chiamati alle vette, pensiamo invece che le belle colline su cui viviamo siano anche troppo impervie per le nostre deboli gambe. È coraggioso che Francesco metta insieme gioia, bellezza e audacia, tre dimensioni dell’essere cri- stiani che sembrano sparite dal nostro dizionario e da tutto quello che esprime la nostra fede. Basti pensare a molte delle chiese costruite alla fine del secolo scorso, spesso livellate da un’architettura populista incolore che non ha più neppure l’eco della gioiosa bellezza e dello slancio audace delle chiese gotiche. Specchio di una fede che ha perso il sapore, che non osa più. Ben venga allora il respiro nuovo proposto da Francesco. Gioia «La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Ge- sù». Sono le prime parole della lunga esortazione. Quante volte ci è stato detto che noi cristiani non siamo più tali perché non abbiamo gioia, anche se diciamo di credere nella Risurrezione. Ci sia- mo ridotti come i discepoli di Emmaus in fuga da Gerusalemme. Viaggiamo nella vita a capo chino, quasi vergognandoci di quello cui crediamo, abbagliati dalle mille luci della ribalta del mondo. «Non ci ardeva il cuore in petto?», domandano a se stessi i discepoli dopo l’incontro con Gesù. Il cuo- re che arde, pieno di gioia: quante volte sentiamo davvero la gioia di essere di Cristo? Quante volte questa gioia si riversa nelle nostre relazioni, negli incontri, nel lavoro, nella scuola, nel tempo libero? Bellezza Abituati a una bellezza che si ottiene tramite lunghi trattamenti di make-up , este- nuanti esercizi di fitness , diete specializzate e ritocchi al computer, ci siamo dimenticati che bellez- za è semplicità, innocenza, purezza e soprattutto verità. Come Dio, semplicità e bellezza assoluta: «Dio è Amore». E basta. Eppure noi stessi abbiamo opacizzato questa bellezza con il nostro essere cristiani pieni di contraddizioni e paure, con la nostra mediocrità e con i nostri scandali. Noti e ben pubblicizzati sono quelli della Chiesa gerarchica, ma i cristiani ordinari sono davvero immuni dal dare scandalo? Aprirsi alla bellezza è accettare la sfida della verità, dell’amore e della libertà. «Tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia og- getto dei vostri pensieri» (Fil 4,8). Audacia È chiamata al coraggio e alla creatività, alla sobrietà generosa (l’unica cosa che si può sprecare è l’Amore!) e all’uscire verso gli altri, alla fiducia piena di speranza e al camminare insie- me. È osare la pace. È praticare l’accoglienza, non solo quando c’è abbondanza, ma anche quando bisogna stringersi un po’ e si deve condividere dallo stesso magro piatto. Audacia è il coraggio di confrontarsi con la Parola per decodificare le menzogne sublimate a verità dagli urlatori di turno, dai magnati rifatti e ritoccati o dai guru della pubblicità. Audacia è il dire no alla pressione del gruppo, della gang, della curva, degli amici, della moda, del politicamente corret- to, del sentito dire. Audacia: per reinvenatare il proprio essere cristiani a immagine di Cristo. Bellezza, gioia e audacia: che queste tre parole diano sapore al nostro «pellegrinare» nel 2014.

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