Missioni Consolata - Ottobre 2013

ciare un uragano che si abbatterà senza misericordia sui diritti dei po- poli autoctoni». Carlo Zacquini ha visto crescere e affermarsi come leader degli Yano- mami Davi Kopenawa, sciamano. Tra loro c’è una grande stima e ami- cizia. «Appena tornato dall’incontro con la presidente Dilma, Davi mi ha detto sconsolato: “Le persone che hanno il potere in questa terra non sono dei nostri; sono degli estranei, vengono da un altro mondo”. Voleva in questo modo dirmi che non riesce a capirli, che essi pensano solo ai soldi... Lui e molti altri indigeni sono indignati per il modo in cui noi bian- chi trattiamo non soltanto gli esseri umani, ma anche la terra, l’acqua, l’aria. La natura insomma». Sopra e sotto i territori indigeni ci sono ricchezze naturali che fanno gola e davanti ad esse in tanti sono disposti a tutto. Come testimonia un progetto di legge - presentato dal senatore Romero Jucá - che vuole aprire allo sfruttamento dei minerali in terra indigena ( mineração em Terras indígenas, Projeto de Lei nº 1610/96). Fratel Carlo non riesce a farsene una ragione: «È necessario sfruttare queste risorse? La distru- zione dell’ambiente non causa più danni di quanto le risorse possano essere di aiuto? Se poi si riconosce onestamente che queste risorse sono necessarie, non si dovrebbe dare priorità allo stesso tipo di ri- sorsa esistente in terre non indi- gene? Da ultimo, in caso di sfrutta- mento di terre indigene, il minimo che si dovrebbe fare sarebbe di di- battere la questione con i diretti in- teressati ed elaborare con loro pro- grammi e attività non estempora- nee, per preparare la popolazione e farla partecipe degli eventuali bene- fici». Niente di tutto questo avviene: ai po- poli indigeni rimangono soltanto problemi e distruzioni. «La corsa al saccheggio delle risorse natu- rali non rinnovabili - chiosa fratel Zacquini - non porta nessun paese al vero progresso. Normal- mente serve solo per arricchire qualcuno, lasciando il debito da pagare alle future generazioni». Parole sacrosante ma inascoltate in un Brasile entrato negli ingra- naggi perversi di una crescita economica insensata che sta cal- pestando l’ambiente e l’esistenza o la stessa sopravvivenza dei suoi popoli indigeni. Paolo Moiola citato il lavoro di Survival e, per lo stato di Roraima, quello svolto dall’omonimo comitato ( Co.Ro. ). I BIANCHI E LA CORSA AL SACCHEGGIO A Roraima, dove fratel Zacquini vive, ci sono la Terra indigena degli Yanomami e la Terra Ra- posa Serra do Sol (di vari po- poli: Makuxí, Vapichana, Inga- rikó e altri). Ma il riconosci- mento non ha cancellato i pro- blemi. Una parte della Terra Ya- nomami è occupata clandesti- namente da oltre 20 anni, men- tre per Raposa sono state intro- dotte numerose restrizioni ( Pe- tição 3388 e Portaria 303). «Sono decine - ricorda il mis- sionario - le proposte di legge presentate da congressisti, vari di Roraima (come Paulo Cesar Quartiero, Romero Jucá, Almir Sá, Edio Lopes), per togliere o ridurre i diritti dei popoli indi- geni. Le nubi sembrano annun- OTTOBRE 2013 MC 25 MC ARTICOLI # A sinistra : cercatori d’oro ( garim- peiros ) illegali in Terra Yanomami. Qui sopra : uno Yanomami contesta la Pec 215. S ITI CONSIGLIATI : • www.cimi.org.br • www.cptnacional.org.br • www.adital.com.br • www.survival.it • http://pib.socioambiental.org (dell’Instituto Socioambiental, Isa) S ITI Y ANOMAMI : • www.hutukara.org • www.proyanomami.org.br • www.giemmegi.org (del Comitato Roraima Onlus) V IDEOINTERVISTA : domRoque Paloschi, vescovo di Ro- raima, intervistato (agosto 2013) sulla tematica indigena e sul Brasile. La videointervista è visibile sul sito della rivista e su You Tube. © Roberto Stuckert Filho/PR © Carlo Zacquini © Survival International

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