Missioni Consolata - Luglio 2013

38 MC LUGLIO 2013 OSSIER BENI O MERCI? Domandiamo a Maurizio Pallante quale sia la sua cri- tica al Pil (Prodotto interno lordo) come indicatore dello sviluppo economico. «La crescita economica, che troppo spesso si identifica con benessere, viene misurata dalla quantità di merci prodotte e scam- biate, cioè con il Pil. Questo indicatore, che è un dogma nella nostra economia, è una falsa misura di benessere in quanto esistono molte merci che non determinano miglioramenti reali della qualità della vita. Le merci che non apportano un reale migliora- mento alla vita dell’uomo non possono definirsi “beni” ma sono, sostanzialmente, “sprechi”». Esiste dunque un’alternativa a questo stato delle cose? «Concentrarsi sulla produzione “efficiente” di beni, ossia di merci “buone”, cioè utili. In questo con- testo assumono molta importanza forme come l’au- toproduzione e lo scambio di beni non mercantile, il dono, la reciprocità e la solidarietà. La decrescita è proprio questo: da un lato la diminuzione della pro- duzione di merci che non sono “beni”, ossia che non recano un effettivo miglioramento qualitativo della nostra vita, e dall’altro l’aumento della produzione di beni che non sono “merci”». Ma la decrescita si può considerare un fenomeno di nicchia o di massa? La teoria della decrescita felice viene sviluppata attraverso la pubblicazione dell’o- monimo libro del 2005 che ha venduto, a oggi, 50.000 copie. Il fenomeno, che ha avuto una diffusione lenta, ma costante, appare oggi in fase di ulteriore espan- sione. Pallante ci spiega: «Nei frequenti convegni a cui partecipo, il pubblico è sempre vasto e interes- sato. L’associazione stessa (Mdf, cioè Movimento per la decrescita felice) fondata nel 2007, conta oggi una trentina di circoli e vanta richieste continue di nuove adesioni tanto da ipotizzare di poterli raddoppiare entro la fine dell’anno. Il Movimento si propone in ogni caso di creare collegamenti tra fasce di età, tra giovani e meno giovani, tra liberi pensatori, pun- tando per tutti alla valorizzazione delle proprie atti- tudini e capacità». RECESSIONE E DECRESCITA Di questi due termini, spesso confusi, Pallante ci da due definizioni precise: «La recessione è la diminu- zione incontrollata e generalizzata della circolazione delle merci. La decrescita è invece la riduzione selet- tiva e controllata della produzione e circolazione delle merci che non sono beni, ma piuttosto sprechi. Facciamo un esempio: ci sono due persone che non mangiano, una perché ha deciso di fare la dieta e l’al- tra perché non ha proprio da mangiare. Chi ha de- ciso di fare la dieta è in fase di decrescita, chi non Pagina precedente : Maurizio Pallante durante uno dei tanti incontri pubblici. Sotto : alcune famiglie del co-housing «numero zero» condividono un pasto.

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