Missioni Consolata - Giugno 2013

T rento . Due terre di autono- mia, il Tibet e la regione Trentino Alto Adige. Il primo la chiede da tempo, senza trovare ascolto presso il governo cinese, che sta condu- cendo una sinizzazione forzata del «Tetto del mondo» nel nome dello sviluppo economico; la se- conda, invece, l’autonomia l’ha ottenuta alla fine della Seconda guerra mondiale, sviluppandola progressivamente fino a diven- tare di fatto un piccolo-grande modello di autogoverno, a cavallo fra Italia e mondo tedesco. Sarà forse questo il legame fra le due terre di montagna, per altri versi così distanti; un legame che ha spinto lo scorso aprile il Dalai Lama a venire in visita per la quarta volta, in poco più di dieci anni, prima a Bolzano e poi a Trento. L’accoglienza della gente è stata come sempre molto calorosa. Un segno anche questo, probabil- mente, di come tante persone oggi desiderino sentir pronun- ciare certe parole, indipendente- mente dalle fedi e dalle ideolo- gie. Parole che invitano innanzi- tutto a coltivare la pace, partendo da se stessi, dal proprio vissuto quotidiano, dalle proprie rela- zioni familiari, e a superare la vi- sione economicista della vita e TIBET Testo di MARCO PONTONI Foto di AGF BERNARDINATTI IL DALAI LAMA A TRENTO E BOLZANO «COSTRUITE IL SECOLO DEL DIALOGO» GIUGNO 2013 MC 51 # Il Dalai Lama parla al cospetto del Consiglio della Provincia autonoma di Trento. Coltivare la pace partendo da se stessi. È stato questo il messaggio centrale del Dalai Lama durante la sua visita al Trentino Alto Adige. Una terra di montagne e di frontiera proprio come il Tibet, nel quale però la libertà, la cultura e la religione sono schiacciate dal pugno di Pechino. Con pesanti conseguenze sul popolo tibetano.

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