Missioni Consolata - Aprile 2013

molto significativa (ma anche con- trastata) del cattolicesimo italiano del Novecento. Coraggioso prete antifascista, difensore dei deboli, apertamente schierato per la cau- sa della pace negli anni della guerra fredda, don Mazzolari è noto soprattutto per i suoi scritti pubblicati sul quindicinale Ades- so . Negli anni ’50 le sue tesi furo- no giudicate troppo spregiudicate dall’autorità ecclesiastica, che gli impose il divieto di pubblicare ar- ticoli sulle questioni sociali. A ria- bilitarlo nel 1957 fu l’allora cardi- nale Giovanni Battista Montini, che lo chiamò a predicare nell’arcidio- cesi di Milano. Qualche anno dopo sarebbe poi stato Giovanni XXIII a riceverlo in udienza privata e a de- finirlo pubblicamente la «Tromba dello Spirito Santo in terra manto- vana». Insieme a quella di don Mazzolari i vescovi lombardi han- no approvato l’introduzione delle cause di beatificazione di Teresio Olivelli (1916-1945), partigiano cattolico morto in campo di con- centramento, di fratel Ettore Bo- schini (1928-2004), il religioso ca- milliano che per decenni si è pre- so cura dei senza fissa dimora a Milano, di monsignor Giovanni Cazzani di Cremona e dei giova- nissimi Carlo Acutis e fra Jean Thierry dell’arcidiocesi di Milano. (Vatican Insider) alla fluidità dell’appartenenza re- ligiosa e al modo in cui i social network stanno modificando il senso di appartenenza e i rapporti personali. (Radio Vaticana) LAOS VIA I CRISTIANI P er il 52enne Sakien e per sua moglie Dong non c’è più posto nel villaggio di Chumpoy, nella provincia di Attapeu, estremo sud del Laos. Con un’ordinanza ufficia- le del capo del villaggio, i due sono stati cacciati dalla loro casa e dai luoghi dove sono nati e cresciuti. Unica loro colpa: essersi convertiti al cristianesimo. I due coniugi, in un momento di malattia, si sono avvicinati alla fede cristiana e poi l’hanno abbracciata. La loro con- versione alla «religione straniera» è stato motivo sufficiente per sra- dicarli dal loro ambiente e allonta- narli. Attualmente i due hanno tro- vato rifugio nel vicino villaggio di Intee, ospitati provvisoriamente dalla piccola comunità cristiana locale in un edificio in costruzione. Sakien è ancora malato e ha biso- gno di cure mediche. I due hanno conosciuto la fede cristiana grazie alla testimonianza di un’altra cop- pia di coniugi del villaggio di Intee. Convertitisi, Sakien e la moglie so- no stati cacciati perché «il villaggio di Chumpoy non accoglie seguaci della fede cristiana», recita l’ordi- nanza. (Fides) ITALIA VERSO GLI ALTARI L a Conferenza episcopale lom- barda ha dato il via libera all’ i- ter per la causa di beatificazione di don Primo Mazzolari (1890- 1959), il parroco di Bozzolo, voce D iamantino Antunes missionario della Consolata e direttore del Centro Catechetico di Guiúa, in Mozambico, ha presentato giovedì, 11 gennaio, nella città di Porto, il libro «Cortina di morte in una notte di chiaro di luna», che racconta la storia di 23 ca- techisti morti vent’anni fa in quel centro. Il massacro è avvenuto «in una notte di luna piena», ha raccontato. All'alba del 22marzo 1992 guerriglieri della resistenza nazionale mozambicana (Renamo), hanno circondato il centro catechetico, e le famiglie che frequentavano il corso sono state sequestrate, interrogate e portate in una zona distante tre chilometri. Alcuni sono riusciti a sfuggire ai soldati, alcuni bambini sono stati salvati, ma 23 catechisti sono stati massacrati a colpi di baio- netta. Già nel 1987, un catechista era stato ucciso dalla stessa organizzazione militare che combatteva il re- gime governativo della Frelimo. Il Centro Catechetico di Guiúa, varie volte chiuso e riaperto a causa della guerra civile, accoglieva i catechisti e le loro famiglie durante il periodo di formazione. Queste persone «erano là per ragioni di fede» ha detto il missionario, sottolineando che i catechisti stavano attendendo alla loro formazione «con buona volontà e con il deside- rio di formare altri». Il luogo dove sono stati sepolti, a Guiúa, è oggi meta di pellegrinaggio. «La Chiesamo- zambicana ha bisogno di modelli - ha detto padre Diamantino -, e siamo impegnati affinché la loro testimo- nianza sia conosciuta». Juliana Batista MOZAMBICO: I MARTIRI DI GUIÚA APRILE 2013 MC 9 La Chiesa nel mondo # Guiúa - padre Diamantino Antunes guida la processione nel sacrario dei catechisti martiri.

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