Missioni Consolata - Aprile 2013

quelle mura che ospitano alcuni dei peggiori criminali della na- zione: assassini, ladri, rapina- tori, gente che ha distrutto e in- gannato, causando pene infinite a migliaia di altri concittadini. La lista delle loro malefatte è lunga. È questa gente che p. Eugenio va a incontrare. Li chiama affettuo- samente i suoi buddies (amici/compagni). È così affezio- nato a loro che se, per qualche ragione, deve saltare l’appunta- mento settimanale se ne cruccia tantissimo. C’è una cosa che continua a stupire questo prete italiano nelle sue estenuanti vi- site settimanali: come possano persone come quelle, condan- nate a morte o in prigione da così tanti anni da aver perso il conto, essere così gioiose e par- tecipare all’eucaristia con tanto entusiasmo e un coro fantastico, e come possano credergli quando dice loro che Dio li ama e aspetta che loro ritornino a Lui. «È gente fantastica. La Messa e il sacramento della riconcilia- zione trasformano la loro vita umana e spirituale. Si sentono davvero persone umane e non cose che languiscono in pri- gione». In tutti questi anni p. Eu- genio ne ha battezzati a centi- naia e confermati tanti. Innume- revoli sono le confessioni ascol- tate che non condividerà mai con nessuno. «Non rivelerò mai cosa succede nell’animo di un pecca- tore pentito. È incredibile come masto profondamente colpito e mi sono unito a loro per cam- biare la mia vita». Sammy, che riconosce il crimine per cui è stato condannato, fu battezzato nel 2002 e cresimato nel 2004, e poi ha fatto il corso per diventare catechista. «Ho imparato tanto qui dentro. Mi son reso conto che la mia vita passata non era certo da stinco di santo. Ora sono dav- vero cambiato. Ho anche scritto lettere alle persone che ho dan- neggiato chiedendo il loro per- dono». Sua madre, pur prote- stante, è stata contentissima che lui diventasse cattolico e gli ha regalato la sua prima bibbia nel 2003. UN PRETE E I SUOI BUDDIES Ogni giovedì una Peugeot bianca si ferma davanti alla porta forti- ficata della prigione di massima sicurezza di Kamiti. La guida p. Eugenio Ferrari, una figura ben nota alle guardie. Il suo inte- resse è la salvezza e la dignità delle persone chiuse dentro la Grazia di Dio lavori dove “ab- bondava il peccato”, come dice s. Paolo». Il missionario offre molto più che semplice speranza ai detenuti. Ha una parola buona per tutti, indipendentemente da tribù o religione. Li visita nell’inferme- ria, celebra la messa nel braccio della morte, si preoccupa anche delle guardie e mobilita ogni persona che conosce nel suo mi- nistero di umanizzazione. A Na- tale e Pasqua - e non solo -, con l’aiuto di amici e dei parrocchiani del santuario della Consolata in Nairobi, porta pane per tutti e poi oggetti per l’igiene perso- nale, medicine, abiti caldi da ve- stire sotto la divisa (fa molto freddo a Nairobi tra giugno e agosto), e cancelleria per chi studia e deve fare gli esami sta- tali. Non mancano poi palloni, ri- viste, libri e carte da gioco. In questa maniera vuol dimostrare loro che, se anche hanno un pas- sato non proprio esemplare, Dio li ama come figli suoi, e che hanno una dignità uguale a quella di ogni altro uomo. _________________________ Di Michael Kalunde, Lourine Oluoch, Daniel Kikonde e Agnes Mwonjaru. Servizio speciale pubblicato su la rivista The Seed, 8-9/2012. Traduzione e adattamento di Gigi Anataloni. APRILE 2013 MC 67 MC ARTICOLI # Al centro : lezione di economia per gli studenti che si preparano all’e- same di maturità. # Qui accanto : p. Eugenio visita un malato nell’infermeria.

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