Missioni Consolata - Aprile 2013

che come me erano passate at- traverso la prigione, mi ha dato coraggio». Da allora Peter è cresciuto spiri- tualmente fino a fare anche il corso di catechista alla «Scuola cattolica di formazione spiri- tuale» che, dentro la prigione, dal 2010 forma animatori e ac- compagnatori spirituali per aiu- tare i detenuti. Peter, ora cate- della sua parrocchia. Chiuso in cella, cominciò a riscoprire la scintilla di fede che pensava di aver perso tanti anni prima. «Mi sono riavvicinato alla Chiesa. Ho avuto un sacco di tempo per es- sere vicino a Dio. Mi sono messo a studiare la dottrina della Chiesa e ho letto la bibbia da capo a fondo. L’esempio di per- sone come Giuseppe e Daniele chista e accompagnatore, sa bene quanto sia importante per i nuovi detenuti essere aiutati ad accettare e apprezzare il pro- cesso di riabilitazione offerto in prigione sia dallo stato che da organizzazioni religiose. Così spende gran parte del suo tempo aiutando soprattutto i giovani ad accettare quel che sono senza perdere il rispetto di se stessi e la speranza, perché senza di essa molti dei nuovi si lasciano andare e diventano deboli e ma- lati. «Quando ti trovi in una si- tuazione come quella, si diventa come fratelli e la fede in Dio ti aiuta a capire che quel che vivi è solo un fallimento temporaneo. C’è vita oltre questo mondo». Insieme ad altri detenuti, Peter ha aiutato a iniziare il « Prison Entertaining and Counselling Group » che punta a coinvolgere i prigionieri in un programma di teatro, danze e canti per inco- raggiarli a non sprecare il loro tempo e a valorizzare invece i loro talenti anche attraverso i molti corsi professionali che la prigione offre. Peter ha accettato la sua situa- zione, eppure continua a sperare APRILE 2013 MC 65 MC ARTICOLI # P. Eugenio Ferrari con i suoi buddies durante e dopo la celebrazione della messa. # Qui sotto : la Madonnina disegnata da Peter nel 2002.

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